Qualche giorno fa al monte Meliuso a Gioiosa Guardia nel messinese, è stata rinvenuta una tomba che potrebbe contenere le spoglie mortali del re Agatirso.
Il reperto risale alla fine del XVIII secolo.
La scoperta, se confermata, porrebbe fine ad uno degli enigmi più complessi e affascinanti dell’età pre-greca siciliana, cioè l’individuazione della citta scomparsa di Agatirno.
Per secoli la si è voluta ubicare in una zona compresa tra le odierne Patti e Sant’Agata di Militello. L’area archeologica di Gioiosa Guardia, ai piedi del vecchio insediamento medievale, era già stata da molti archeologi segnalata quale potenziale sito, specie per il suo importante insediamento del V secolo e soprattutto perché la gran parte degli studiosi ha sempre sostenuto che la città doveva trovarsi tra la vecchia Tyndaris ed Aluntion, l’odierna San Marco d’Alunzio.
Se il ritrovamento sarà confermato, si dovrà riscrivere gran parte della storia siciliana di età pre-greca nell’area nebroidea e anche la presunta paternità accampata da vari paesi della zona che da decenni si contendono linee genealogiche riconducibili al re Agatirno e alla sua città.
Il reperto risale alla fine del XVIII secolo.
La scoperta, se confermata, porrebbe fine ad uno degli enigmi più complessi e affascinanti dell’età pre-greca siciliana, cioè l’individuazione della citta scomparsa di Agatirno.
Per secoli la si è voluta ubicare in una zona compresa tra le odierne Patti e Sant’Agata di Militello. L’area archeologica di Gioiosa Guardia, ai piedi del vecchio insediamento medievale, era già stata da molti archeologi segnalata quale potenziale sito, specie per il suo importante insediamento del V secolo e soprattutto perché la gran parte degli studiosi ha sempre sostenuto che la città doveva trovarsi tra la vecchia Tyndaris ed Aluntion, l’odierna San Marco d’Alunzio.
Se il ritrovamento sarà confermato, si dovrà riscrivere gran parte della storia siciliana di età pre-greca nell’area nebroidea e anche la presunta paternità accampata da vari paesi della zona che da decenni si contendono linee genealogiche riconducibili al re Agatirno e alla sua città.
Autore: Maria Chiara Ferraù
Fonte: Eco di Sicilia, 30 / 03 / 2011