Il lavoro presentato in questa sede rappresenta un primo contributo di tipo archeometrico degli autori alla stesura preliminare del corpus ceramico di fattura tardo medievale e rinascimentale in area toscana, precisamente nella media Valdarno, luogo di produzione notevole per qualità e quantità a cavallo fra il XIV ed il XVI secolo.
Le ricerche sono quindi indirizzate ad apportare un contributo tecnico-scientifico per una migliore conoscenza della produzione ceramica della Villa dei Medici presso Cafaggiolo, dal 1999 oggetto di scavo archeologico e studio da parte dell’Università di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Studi Storici e Geografici.
Le ricerche condotte sotto la supervisione del professor Guido Vannini, cattedra di Archeologia Medievale, e coadiuvate dal signor Alessandro Alinari, ceramologo di indiscussa fama e professionalità, hanno portato ad indagare sulla presenza dell’impianto produttivo di maioliche e ceramiche, da fuoco come da tavola, prodotte presso la villa medicea tra i secoli XIV e XVI.
Alla caratterizzazione di tipo prettamente morfologico avviata dagli archeologi e dagli storici dell’arte coinvolti nel progetto, è stato quindi necessario affiancare indagini archeometriche che potessero contribuire a definire gli aspetti tecnici e scientifici che hanno caratterizzato la produzione della fornace di Cafaggiolo
distinguendola al fine dai poli produttivi insistenti nella stessa area geografica e la cui attività è contemporanea, se non precedente, a quella medicea, con particolare riferimento Montelupo e Borgo San Lorenzo; il tutto senza peraltro tralasciare quei poli ceramici presenti in regioni limitrofe la cui produzione
di qualità ha segnato, nel corso degli stessi secoli, la storia della ceramica tardo medievale e rinascimentale: Deruta, Faenza, Civita Castellana.
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da ARCHEOLOGIA E CERAMICA – CERAMICA E ATTIVITÀ PRODUTTIVE A BISIGNANO E IN CALABRIA DALLA PROTOSTORIA AI GIORNI NOSTRI
Atti del Convegno Bisignano, 25-26 giugno 2005
a cura di Antonio La Marca cura redazionale di Carmelo Colelli e Antonio Vescio.