I siti sono databili dall’età del bronzo (XIV secolo avanti Cristo) al 1700.
A seguito dei lavori di scavo per il rinnovo della rete fognaria nel centro abitato, continuano a venire alla luce interessanti ritrovamenti archeologici che, come ci ha riferito Giambattista Sassi, incaricato da Teresa Schojer, della Sovrintendenza archeologica di Taranto, della sorveglianza archeologica del cantiere e il monitoraggio dei relativi lavori “che hanno permesso di individuare numerosi siti archeologici sino ad oggi sconosciuti”.
I più interessanti riguardano quelli rinvenuti “in via Messapia dove è stato individuato un fondo di capanna riferibile all’età del bronzo medio (XIV-XII sec. a. C.); in via Tempio è stata riconosciuta una struttura abitativa di età ellenistica (IV-III sec. a.C.), che sarà a breve scavata; mentre su corso Vittorio Emanuele II°, nel tratto tra piazza Orologio e il Castello è venuta alla luce una struttura sotterranea, ovvero un acquedotto databile al 1700 che molto probabilmente serviva ad addurre acqua al vicino mulino per il suo funzionamento”.
In merito a quest’ultimo ritrovamento Giambattista Sassi ha precisato che “smentisce la leggenda del cunicolo sotterraneo che collegherebbe il Castello con il centro abitato, in quanto si tratta solo di un acquedotto”. In merito, Sassi non manca di sottolineare “l’impegno del Comune e in particolare del sindaco Montanaro e del consigliere delegato alla cultura, Antonio Bradascio, che sta consentendo di operare importanti ritrovamenti archeologici”. Ed è anche Sassi che, su incarico del Comune, sta compilando una carta di rischio archeologico, cioè un importante strumento di pianificazione urbanistica, che consentirà di salvaguardare i beni culturali del centro storico.
“Dal 16 al 30 agosto – ha continuato Sassi – il “Laboratorio Mneme” da me diretto, in collaborazione con Teresa Schojer, eseguirà scavi archeologici sul pianoro del Castello, mentre dal 5 al 25 settembre l’Università di Siena tornerà a scavare il sito preistorico denominato “’O schuressciute”. Infine, il 27 settembre si svolgerà, nel teatro Alcanices, un importante convegno sul tema dell’archeologia ginosina, con programmazione degli impegni”.
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno 04/08/05
Autore: Rino Petrosino