Una tomba con una pietra tombale lunga circa 2,3 metri e risalente all’ultima parte del periodo Yayoi è stata portata alla luce nella prefettura di Saga, a nord-ovest di Kyushu, nella parte sud-occidentale delle isole principali del Giappone. È la più grande trovata finora nelle rovine di Yoshinogari. Si ritiene che la tomba sia stata creata tra la seconda metà del II secolo e la metà del III secolo, quando esisteva lo stato di Yamatai. Secondo l’annuncio del governo prefettizio della provincia di Saga, il sarcofago scoperto ha quattro coperchi di pietra e una lunghezza massima di 2,3 metri e una larghezza di 0,65 metri. La tomba misura circa 3,2 metri. È circa 1,5 volte il diametro di una tipica fossa tombale per tombe a bara in pietra che sono state precedentemente portate alla luce nel sito. I segni sulla superficie, che si pensa siano stati incisi con strumenti metallici affilati, assomigliano molto a una “x” o al simbolo giapponese katakana per “ki”.
Si pensa che queste forme abbiano la capacità di proteggere una persona sepolta dal male. L’ufficio del governatore ritiene che vi sia stata sepolta una persona influente perché si trova in cima a una collina con una vista magnifica. Il governo della prefettura prevede di aprire la bara il 5 giugno. La rovina più grande tra tutte le rovine Yayoi scavate in Giappone, Yoshinogari si estende nell’area di Kanzaki della prefettura di Saga (città di Kanzaki, città di Mitagawa e villaggio di Higashisefuri). Il periodo Yayoi è stato un lungo periodo di circa 700 anni. Nel tardo periodo Yayoi, Yoshinogari si sviluppò nel più grande villaggio con fossato del paese, circondato da un grande fossato esterno scavato a forma di “V”. Il villaggio venne inoltre dotato di due aree interne speciali (il “recinto interno settentrionale” e il “recinto interno meridionale”). In particolare nel recinto interno settentrionale, quando Yoshinogari entrò nella sua età dell’oro, apparvero grandi edifici.
Autore: Lucia Petrone
Fonte: www.scienzenotizie.it, 31 mag 2023