La cosiddetta Pilgrim Road, un luogo considerato la principale via di pellegrinaggio verso la città di Gerusalemme, nella Città di Davide (forse il nucleo originario della città), è stata testimone di un sorprendente ritrovamento: una tavoletta di pietra di duemila anni fa che, secondo gli archeologi dell’Israel Antiquities Authority (IAA), potrebbe essere una sorta di “ricevuta” di pagamento. Si tratta di una scoperta eccezionale, poiché la tavoletta offre una straordinaria visione della vita quotidiana degli abitanti della città in quel lontano periodo.
In un articolo pubblicato sulla rivista archeologica Atiqot il direttore degli scavi, Nahshon Szanton, e l’epigrafista Esther Eshel, dell’università Bar Ilan, hanno rivelato che l’iscrizione è stata incisa con uno strumento affilato. Inoltre pare che la tavoletta, scolpita in pietra calcarea (qirton), sia stata usata un tempo come ossario (una cassa per contenere le ossa del defunto).
Su questa tavoletta ci sono sette righe parzialmente conservate su cui si possono leggere diversi nomi ebraici, oltre a varie lettere e numeri. Il nome “Shimon” appare alla fine di una riga, seguito dalla lettera ebraica “mem”. Le altre righe contengono simboli che rappresentano numeri, alcuni dei quali accompagnati dalla lettera ebraica “mem” o dalla lettera “resh”, abbreviazioni rispettivamente di “denaro” e “soldi”.
«La vita quotidiana degli abitanti di Gerusalemme che risiedevano qui duemila anni fa si manifesta in questo semplice oggetto. Le ricevute venivano utilizzate anche in passato per scopi commerciali e il fatto che questa sia giunta fino a noi la rende un ritrovamento raro e gratificante», hanno dichiarato gli scopritori. In effetti la via del pellegrinaggio di Gerusalemme era anche un’importante e vivace strada commerciale.
Questa tavoletta unica nel suo genere è stata recuperata da un tunnel scavato dagli archeologi britannici Frederick Bliss e Archibald Dickie nel XIX secolo. Sebbene la tavoletta sia stata scoperta fuori contesto, alla fine è stata datata al primo periodo romano (37 a.C. – 70 d.C.), alla fine del periodo del Secondo tempio. I ricercatori hanno basato la datazione sulle caratteristiche della scrittura, sul tipo di pietra e sulla somiglianza con altre iscrizioni contemporanee.
«La combinazione dello spazio architettonico e tangibile delle enormi pietre di pavimentazione della piazza che sono state conservate sul posto e la scoperta di piccoli reperti in quest’area, come una tavoletta di misurazione e questa nuova iscrizione, ci permettono di ricostruire parti del puzzle archeologico incredibilmente unico di uno dei centri più vivaci dell’antica Gerusalemme. Ogni piccolo frammento è una fonte di informazioni, e certamente un’antica iscrizione aggiunge una nuova affascinante dimensione alla storia della città», affermano con convinzione Szanton ed Eshel.
Eli Escosido, direttore dell’Israel Antiquities Authority, ha descritto gli scavi presso la Pilgrim Road come il “progetto di punta” dell’istituzione. «Le numerose scoperte effettuate durante gli scavi fanno luce sulla centralità di questa strada anche durante il periodo del Secondo tempio. Con ogni scoperta la nostra comprensione dell’area si approfondisce, rivelando il ruolo fondamentale di questa strada nella vita quotidiana degli abitanti di Gerusalemme di duemila anni fa», conclude l’archeologo.
Autore: J. M. Sadurni
Fonte: www.storicang.it, 26 mag 2023