Un team di archeologi dell’Università di Tubinga ha scoperto l’ingresso di una grotta dell’Era Glaciale nel sud della Germania, in cui nessuno entrava da 16.000 anni.
La grotta fu occupata durante il periodo magdaleniano, da circa 16.000 a 14.000 anni fa, e veniva usata molto probabilmente come riparo dai cacciatori-raccoglitori dell’era glaciale.
Nonostante la grotta fosse già conosciuta, nessuno aveva mai trovato la prosecuzione.
Gli ultimi esseri umani ad entrare nella grotta sono stati cacciatori dell’era glaciale.
Il team ha continuato le ricerche nella grotta e ha localizzato una cavità di 20 metri usando tecniche di indagine ad alta tecnologia e finalmente ha scoperto l’ingresso.
Inoltre, gli esperti hanno rinvenuto un pezzo di statuina d’avorio risalente a 35.000 anni fa.
Le grotte hanno offerto un tesoro di reperti archeologici, contenenti le prime forme di arte preistorica come figurine e strumenti musicali.
Secondo quanto riportato dagli esperti “una tale scoperta è estremamente rara nella ricerca paleolitica e offre l’opportunità di rispondere a importanti domande sul comportamento dei cacciatori-raccoglitori della tarda era glaciale con metodi moderni”.
La grotta si trova nei pressi della città di Engen, nel Baden-Württemberg, ed è stata rivelata da una frana causata dalle forti piogge.
Gli archeologi hanno esplorato la cavità con una telecamera e hanno notato la presenza di ossa di animali e di possibili manufatti in pietra.
La grotta potrebbe essere collegata alle altre sei grotte della regione dello Jura Svevo, che sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2017.
Queste grotte ospitano alcune delle più antiche opere d’arte figurativa realizzate dagli esseri umani, datate tra i 43.000 e i 33.000 anni fa.
Si tratta di sculture di animali e di figure umanoidi, oltre che dei più vecchi strumenti musicali mai trovati.
Le grotte dello Jura Svevo sono considerate il primo centro di arte umana e sono tra i primi insediamenti degli uomini moderni in Europa.
Le opere d’arte rinvenute testimoniano lo sviluppo della comunicazione simbolica, della tecnologia litica e dell’espressione creativa degli uomini del Paleolitico superiore.
Tra le scoperte più famose ci sono la Venere di Hohle Fels, la statuetta femminile più antica del mondo, il Leone Uomo di Hohlenstein-Stadel, la scultura zoomorfa più complessa dell’epoca, e il Flauto di Geissenklösterle, il più antico strumento musicale conosciuto.
La nuova grotta scoperta potrebbe nascondere ulteriori tesori archeologici, che potrebbero arricchire la conoscenza della storia e della cultura umana.
Gli archeologi prevedono di effettuare delle indagini più approfondite per stabilire l’età, la natura e il significato dei reperti presenti nella grotta.
Fonte: scintilena.com 29 nov 2023