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GERICO (Israele). Scoperta la grotta dei grandi misteri.

«Non ardite entrare. Quella grotta è maledetta. È infestata dai lupi e dalle iene».

Erano stati perentori i due beduini di Gerico (Cisgiordania) imbattutisi nei giorni scorsi in una equipe di archeologi israeliani guidati dal professor Adam Zertal (Università di Haifa). Ma l’ardore scientifico ha poi prevalso.
Una volta entrati nelle viscere della antichissima terra, gli studiosi hanno trovato davanti a sè la più vasta caverna mai scavata da esseri umani in questa Regione.
Quale fossero le loro finalità originali resta ignoto: certamente si tratta di una cava utilizzata dai Romani a partire dal primo secolo d.C.. Ma fu anche un monastero, o un luogo sotterraneo di culto.
Possibilmente, nei secoli a seguire, fu anche utilizzato come nascondiglio. Prima che diventasse la temibile tana di lupi e iene: di cui comunque i ricercatori non hanno trovato traccia.
Situata a quattro chilometri da Gerico, la cava è lunga 100 metri e larga 40 metri. La gigantesca struttura architettonica è sostenuta da 22 pilastri: oggi sono alti circa tre metri, in passato probabilmente erano di quattro metri.

Studiandoli con attenzione i ricercatori hanno trovato incisi dei cerchi che ricordano simboli zodiacali, lettere romane e anche un disegno che fa pensare allo stemma di una Legione. Nelle pareti c’erano dei fori utilizzati forse per contenere lampade a olio e per legare gli animali impiegati per trascinare all’aperto le pesanti pietre intagliate nella cava.
Quella grotta, dice il professor Zertal, fu utilizzata come cava per quattro-cinque secoli. Ma come mai non fu approntata a cielo aperto, come avveniva di norma in altre località ? Come mai doveva essere sotterranea ? Finora non ci sono risposte. Restano da studiare le incisioni trovate sulle pareti e le suppellettili recuperate sul terreno.


Fonte: Il Giornale di Vicenza 23/06/2009

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