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Gennaro D’Orio. “Archetipi” in mostra, tra immagini cosmiche, ancestrali e…

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Eccellenze che si plasmano e lasciano semplicemente estasiati. In programma dal 28 settembre al 25 ottobre, il progetto espositivo collettivo denominato “Archetipi“, per gli spazi del Museo Irpino – Palazzo Della Cultura, in Corso Europa ad Avellino, dialoga con i reperti della sezione archeologica, da un’idea di Eleonora Picariello, con il Matronato del Museo Madre, della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, di Napoli.
Parte degli Art Days Campania 2024, l’importante evento registra la partecipazione degli artisti: Gianluca Capozzi, Vincenzo Frattini, Pierpaolo Lista, Nunzio Paci, Lucio Perone, Peppe Perone, Eleonora Picariello, Marco Rossetti, ben noti e che si sono rapportati con il Museo, producendo delle opere per il tema.
La mostra in parola, si legge, fa riferimento alle fantasticherie, all’immaginazione, all’abbandono, al flusso del sogno a occhi aperti, a uno stato della coscienza che si collega direttamente a quelle visioni primordiali, ancestrali, che da sempre hanno accompagnato l’uomo nella sua evoluzione.
Queste immagini, derivate inizialmente dall’uomo, crescono fino a trasformarsi in universi, attraverso una visione cosmica immediata che ci riporta alla radice della vita. Gli archetipi, ancora, hanno la forza di dare origine ad immagini potenti e poetiche.
La scelta di esporre questi capolavori nella sezione archeologica del Museo Irpino, non è casuale, atteso che relazionare l’Arte contemporanea a reperti archeologici, un connubio singolare quanto straordinario, fa riflettere e come sulle origini: la memoria e l’immaginazione competono per restituirci le immagini che appartengono alla nostra vita. Prima della cultura, si sottolinea, il mondo ha molto sognato, l’uomo era il portavoce attraverso le immagini cosmiche primitive, di un suo legame con la natura.
Il Museo Irpino della sezione archeologica, per completezza d’informazione, custodisce reperti che testimoniano le varie fasi d’insediamento nella zona dell’Irpinia, dall’età preistorica alla tarda età romana, trovandovi nel monumentale sito, tra gli altri scrigni della memoria, una rara raffigurazione alla divinità Italica Mefite, una meraviglia legata alle acque, invocata per la fertilità dei campi e per la fecondità femminile.
Inoltre, si rileva di Archetipi che rappresentano la Dea Madre e che in generale hanno da sempre dato forma a miti, religioni, ma anche sogni, strutturando culture e mentalità, e orientando il soggetto verso la sua evoluzione interiore.
Detti tesori d’arte “antenata”, incarnano esperienze ripetute per generazioni, rappresentazioni primordiali condizionate dall’immaginario e quella di un modello primitivo che nasce dalla psiche oggettiva, legata all’inconscio collettivo, quali teorie ampiamente affrontate dell’antropologo e filosofo Jung.
I lavori degli artisti “in mostra” seguono la tematica dell’archetipo, dando la propria visione attraverso mezzi differenti, per accompagnarci verso la parte più profonda di noi stessi. L’immaginazione deve servire la volontà e risvegliarla a prospettive del tutto nuove, collegandola ad una poetica del sensibile, per riconoscerne la natura immaginaria delle esperienze riportate.

Autore: Gennaro D’Orio – doriogennaro@libero.it

Info: www.museoirpino.it

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