Le notizie sono due: la prima e’ che e’ stata rinvenuta una prestigiosa e vasta villa di eta’ imperiale alle porte di Roma, la seconda e’ che l’identificazione e’ avvenuta grazie alla scoperta di un presunto abuso edilizio proprio sui resti della villa medesima.
Siamo a Sud-Est di Roma, nella localita’ Colonnelle, comune di Gallicano, nei pressi di Palestrina, che sarebbe l’antica Preneste dei romani.
Nel 2004, in quest’area e’ iniziata una stagione di sviluppo edilizio, al punto che il comune aveva ipotizzato qui un piano di case popolari. E comunque gia’ allora, durante gli sbancamenti del caso, furono rinvenuti una serie di reperti romani – stalle, magazzini, vani di servizio – non di particolare pregio ma che, letti tutti insieme come ha fatto la Soprintendenza archeologica del Lazio, consentivano di ipotizzare in maniera fondata la presenza di una villa, importante e di grandi proporzioni, di cui tutte quelle costruzioni dovevano essere pertinenze.
Uno di questi manufatti, una grande cisterna, e’ stata peraltro gia’ recuperata ed e’ accessibile al pubblico dal mese scorso. Interesse archeologico.
L’area di Colonnelle, dunque, e’ stata dichiarata di interesse archeologico fin dal 2004 e le autorizzazioni edilizie dovevano essere date con una certa cautela e dopo opportuni sondaggi del terreno. Va da se’ che la zona, a motivo di tutto questo, era tenuta particolarmente d’occhio dai carabinieri della compagnia di Palestrina che ha giurisdizione sul territorio, soprattutto dopo che si erano verificati alcuni abusi e qualche fenomeno di imboscamento di reperti.
Due giorni fa, infine, c’e’ stata la svolta: su un’altura di Colonnelle si stava edificando l’abitazione di cui si diceva, di proprieta’ di due uomini, entrambi di 47 anni, che avevano gia’ avuto precedenti proprio per aver edificato in zona archeologica e per ricettazione di reperti archeologici.
I carabinieri hanno ispezionato il cantiere, in cui sono apparsi prima alcuni rocchi di colonne marmoree, poi una piccola vasca tufacea che gli archeologi hanno identificato come parte di un’urna cineraria.
Ma la cosa che ha fatto scattare il sequestro, e’ stato il camino del salone, il cui trave trasversale era costituito da un bellissimo fregio in bassorilievo con scene dionisiache.
Ad un primo esame dei tecnici della Soprintendenza, dovrebbe trattarsi della parete esterna di un sarcofago, presumibilmente di tarda eta’ antonina (fine del secondo secolo).
I proprietari della villa in costruzione, subito denunciati dai carabinieri, sarebbero caduti dalle nuvole e avrebbero offerto la massima collaborazione alle indagini. Fatto sta che la villa e’ sotto sequestro e che gli inquirenti stanno anche verificando la correttezza della licenza edilizia rilasciata dal comune di Gallicano.
Gli scavi
Secondo gli archeologi, l’area recintata ieri dai carabinieri potrebbe essere proprio quella della villa patrizia di cui le costruzioni scoperte negli anni scorsi potrebbero essere le dependances agricole o le abitazioni dei contadini.
Ci troveremmo, quindi, di fronte ad un nuovo fondamentale ritrovamento: una villa aristicratica che si sarebbe sviluppata dal 1° secolo a.C. fino alla tarda antichita’ (IV secolo d.C.) e che doveva appartenere ad una persona molto facoltosa, ma di cui si ignora ancora l’identita’.
Gli scavi porteranno alla scoperta del proprietario e, soprattutto, potrebbero consigliare l’allestimento di un nuovo parco archeologico a ridosso della capitale, che connetterebbe le rovine della citta’ di Preneste, la cisterna appena restaurata e gli altri rinvenimenti, con questa sontuosa dimora per ora in gran parte interrata.
Fonte: La Stampa 21/11/2008
Autore: Masci Marcello
Cronologia: Arch. Romana