La Fondazione Wadi Adrar ed il Gruppo di Studio Multidisciplinare “Civiltà ed Architettura Vernacolare Berbera” conducono dal 2006 missioni di rilevamento nel Gebel Garbi in Libia con l’obiettivo di studiare i resti archeologici lasciati dalle popolazioni autoctone della montagna tripolitana, di collocare le strutture
nel proprio contesto storico, e di diffondere i risultati ottenuti.
Le opere architettoniche censite e studiate consistono sia in costruzioni sia in insediamenti scavati nella roccia. Le opere rupestri studiate sono in prevalenza rispetto al costruito ed offrono una grande varietà tipologica, conseguente alla diversità geologica dei luoghi, e rispecchiano tutte le tipologie di utilizzo che la vita quotidiana richiedeva.
Ad oggi la Fondazione Wadi Adrar e il Gruppo di Studio Multidisciplinare, hanno stabilito collaborazioni con le Università italiane di Pisa e Firenze, l’Università del Mediterraneo, e l’Università Alrefak di Tripoli, costituendo gruppi di lavoro che hanno esaminato, rilevato e restituito anche tramite modellazione tridimensionale numerosi centri abitati e villaggi abbandonati, gasr, moschee, singole abitazioni, e frantoi, sia costruiti che scavati nella roccia.
Nel presente lavoro si presenta in particolare la moschea rupestre di Tnumayat, posta in al-Khirba (le rovine) nel territorio di Cabao. Il manufatto è stato scelto poiché rappresenta un originale esempio di moschea rupestre che nel contempo mostra un’alta qualità del lavoro di scavo svolto nella realizzazione.
Nel dromos, posta sulla trabeazione della porta d’ingresso, è presente una lunga iscrizione che ci permette sia di datarne la realizzazione nel 454aE-1062d.C. che di riconoscere il committente dello scavo: Abd al-Malik.
L’interno, suddiviso in tre navate con l’aggiunta di un vano riservato alle donne, si presenta completamente decorato con rilievi in gesso.
nel proprio contesto storico, e di diffondere i risultati ottenuti.
Le opere architettoniche censite e studiate consistono sia in costruzioni sia in insediamenti scavati nella roccia. Le opere rupestri studiate sono in prevalenza rispetto al costruito ed offrono una grande varietà tipologica, conseguente alla diversità geologica dei luoghi, e rispecchiano tutte le tipologie di utilizzo che la vita quotidiana richiedeva.
Ad oggi la Fondazione Wadi Adrar e il Gruppo di Studio Multidisciplinare, hanno stabilito collaborazioni con le Università italiane di Pisa e Firenze, l’Università del Mediterraneo, e l’Università Alrefak di Tripoli, costituendo gruppi di lavoro che hanno esaminato, rilevato e restituito anche tramite modellazione tridimensionale numerosi centri abitati e villaggi abbandonati, gasr, moschee, singole abitazioni, e frantoi, sia costruiti che scavati nella roccia.
Nel presente lavoro si presenta in particolare la moschea rupestre di Tnumayat, posta in al-Khirba (le rovine) nel territorio di Cabao. Il manufatto è stato scelto poiché rappresenta un originale esempio di moschea rupestre che nel contempo mostra un’alta qualità del lavoro di scavo svolto nella realizzazione.
Nel dromos, posta sulla trabeazione della porta d’ingresso, è presente una lunga iscrizione che ci permette sia di datarne la realizzazione nel 454aE-1062d.C. che di riconoscere il committente dello scavo: Abd al-Malik.
L’interno, suddiviso in tre navate con l’aggiunta di un vano riservato alle donne, si presenta completamente decorato con rilievi in gesso.
Estratto da: OPERA IPOGEA, Atti VII Convegno Nazionale di Speleologia in Cavità Artificiali, Urbino, 4-8 dicembre 2010.
L’intero intervento si trova nell’allegato.