Gli scavi non smettono mai di portare alla luce testimonianze preziose del passato, e lo fanno ovunque nel mondo. Stavolta è Reims la protagonista, comune francese di 180 318 abitanti situato nel dipartimento della Marna nella regione Grand Est, nonché antica capitale della Gallia Belgica, conosciuta come Durocortorum.
Durante gli scavi degli archeologi nella necropoli romana situata in rue Soussillon è emerso un imponente sarcofago in pietra. La scoperta è avvenuta in una porzione di necropoli estesa per circa 1.200 metri quadrati ed ha permesso che emergesse un sarcofago alto un metro e mezzo, lungo 1,65 metri e largo 0,80 metri.
Il sarcofago è realizzato con pietra calcarea riutilizzata, ed era sigillato con estrema precisione grazie alla presenza di otto graffe di ferro unite da piombo. L’apertura del sarcofago ha rivelato una scoperta inaspettata e preziosa. Sono stati rinvenuti, infatti, i resti di una donna di circa 1900 anni fa, vissuta nel II secolo d.C., accompagnata da un prezioso corredo funerario.
Tra gli oggetti rinvenuti accanto ai resti vi sono lucerne, contenitori in vetro (probabilmente utilizzati per oli profumati), un piccolo specchio posizionato accanto alla testa, un anello d’ambra ed un pettine. Questi elementi repertati permettono di delineare un approssimativo identikit della vita e dello status della defunta, suggerendo che facesse parte dell’élite locale.
Ora si tratta di analizzare nel dettaglio le analisi dei resti, per avere un’idea più specifica della situazione passata, della donna e del contesto archeologico. Campioni di sedimenti prelevati dal sarcofago saranno studiati per identificare eventuali tracce vegetali o sostanze utilizzate per la conservazione dei corpi. Inoltre, grazie ad un importante progetto di ricerca genetica, il DNA prelevato dai denti della defunta verrà confrontato con altri 80 campioni per determinare l’origine della donna, arricchendo così la comprensione della situazione passata, ed ora “ritrovata”, ma anche più in generale della storia di Reims durante l’epoca romana.
Lo studio della Reims romana, infatti, è ancora tutto in evoluzione: è ancora aperto tutto lo studio delle antiche necropoli di Reims e delle pratiche funerarie della zona.
Inoltre non bisogna dimenticare che il contesto stesso, che ruota attorno ad una specifica scoperta, è essenziale per la ricostruzione globale del passato: accanto a questa sepoltura, sono state scoperte una ventina di tombe in feretri chiodati e altre ad incinerazione, all’interno di un sistema di fossati progettato per il drenaggio dell’acqua, segno dell’attenzione romana anche per aree considerate inospitali. Anche questi aspetti sono ora sotto al vaglio delle accurate analisi degli specialisti.
Indubbiamente Reims, dopo questa scoperta, non smetterà di stupirci con altri futuri ritrovamenti. La città aveva già un ruolo cruciale durante l’Impero Romano e se ne trovano delle tracce ben visibili nel centro della città. A Reims si trova un vero e proprio capolavoro d’architettura antica: si tratta del più largo arco di trionfo del mondo romano (III secolo), detto Porte de Mars. Questo monumento ci ricorda il tempo in cui Reims, antica Durocortorum, faceva parte, con la tribù dei Remi, degli alleati di Cesare.
Oppure, ancora, sul sito del foro dell’antica Reims e dell’attuale “place du Forum de Reims“, è possibile trovare una delle 3 gallerie che costituivano il criptoportico Gallo-Romano (“Cryptoportique gallo-romain”): in passato era utilizzato per la conservazione del grano e adesso può essere visitato attraverso alcune mostre temporanee, ad ingresso gratuito.
Anche il Musée Historique Saint-Remi – World Heritage Site permette di visitare preziosi resti dell’antichità della città, conducendo il visitatore verso un percorso cronologico in cui ammirare oggetti preziosi della Reims antica, fino ad epoche più recenti, spaziando da statuine, utensili della vita di tutti i giorni, come piatti, ciotole, tavolozze e vasi. Ciò testimonia come la storia della città abbia radici antichissime e una vita pulsante come centro nevralgico del passato.
Autore: Francesca Orazi
Fonte: www.quotidianoarte.com 7 set 2024