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FORMIA (LT): Rivede la luce un’antica cisterna romana.

Il Cisternone romano – una struttura sommersa risalente al primo secolo a.C. – è stato inaugurato a Formia l’11 ottobre dal sindaco Sandro Bartolomeo e alla presenza di numerose autorità, fra cui anche i sindaci delle citta’ gemellate di Haninge (Svezia), Gracanica (Bosnia-Erzegovina), Fleury-les-Aubrais (Francia), Ferrara e Santeramo in Colle.

Si tratta di una monumentale struttura idraulica a pianta irregolare, lunga 65 metri, larga 25 e con oltre 60 grandi pilastri alti sei metri e mezzo. Il manufatto fu realizzato nell’antica Formiae, sulla sommita’ dell’Arce – oggi quartiere Castellone – lungo il lato interno della primitiva cinta di fortificazione.

E’ una delle meraviglie idrauliche romane sotterranee che si aggiunge alle poche testimonianze giunteci dall’antichita’, come la cosiddetta “Piscina Mirabilis” di Miseno, risalente all’eta’ augustea, e la celebre “Yerbatan Saray” di Istanbul, costruita sotto Costantino, con lequali il gioiello formiano ha molte affinita’ tipologiche; come la cisterna della villa di Domiziano ad Albano e quella destinata alle terme di Traiano conosciuta con il nome ”Sette Sale”.

”Il serbatoio formiano – spiega Nicoletta Cassieri, direttrice del Museo archeologico di Formia e archeologa della soprintendenza del Lazio – era alimentato dalle sorgenti affioranti nella zona collinare di Santa Maria La Noce-Pagnano attraverso uno o piu’ condotti che lungo il percorso dovevano essere intervallati da serbatoi per la decantazione ed il contenimento della pressione idrica.

Dal bacino di raccolta, tramite un’articolata rete di distribuzione, l’acqua veniva fornita agli edifici pubblici (terme, fontane, ninfei) e privati (residenze, botteghe artigianali, impianti commerciali) della citta’ di pianura. Ci sono voluti cinque anni per portare questo grandissimo serbatoio al suo antico splendore, attraverso un’opera di restauro consistente nello svuotamento di seimila metri cubi di terra e liquami che nel corso dei secoli passati avevano preso il posto dell’acqua.

Formia restituisce cosi’ al mondo un complesso di grande rilievo, contenente milleseicento metri quadri di acque piovane, frutto dell’ingegneria romana. ‘Questa basilica sommersa – afferma l’assessore alla cultura ed ai beni archeologici Giovanna Grimaldi – fara’ da epicentro per un giro archeologico della citta’ piu’ ampio perche’ va ad aggiungersi al circuito di recenti scoperte archeologiche: i due Criptoportici della Villa comunale, il nuovo Antiquarium aperto nel 1997, i ninfei sulla spiaggia di Caposele, la ‘domus’ di Cicerone ubicata sotto la Villa Rubino e la ‘torre’ che la tradizione indica come il sepolcro ciceroniano”.

”Il Cisternone di Castellone – sottolinea il sindaco Sandro Bartolomeo – e’ un altro tassello del recupero archeologico e monumentale della nostra citta’, e’ un bene prezioso e miracolosamente integro che viene restituito alla fruizione: una cisterna che somiglia ad una basilica, in cui l’acqua diventa l’elemento della magia”. E’ molto soddisfatto Bartolomeo, il quale ricorda che ”il recupero archeologico della citta’ continua; la grande storia di Formiae romana viene alla luce: la città si riqualifica e cresce”.
Fonte: CulturalWeb 03/10/03
Autore: Redazione
Cronologia: Arch. Romana

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