In un recente scavo in provincia di Foggia – nell’antica Daunia, territorio che corrisponde all’attuale provincia di Foggia, a parte della nuova provincia Barletta-Andria-Trani e all’estremità settentrionale della Basilicata – sono stati rinvenuti i resti di una basilica datata tra il VI-VIII secolo con annessa una necropoli e un compound (edifici raggruppati da una recinzione), databili tra Neolitico antico e neolitico medio (IV millennio a.C.).
Questa scoperta è avvenuta durante i lavori di realizzazione di un grande impianto fotovoltaico: l’azienda danese European Energy, specializzata in energie rinnovabili, ha subito sposato la causa culturale, sponsorizzando con una cifra vicina al milione di euro gli scavi archeologici e la loro valorizzazione. L’azienda ha quindi deciso di tutelare l’ambiente e di riqualificare i beni culturali e territoriali, entrando in sinergia con gli enti pubblici e seguendo le prescrizioni di tutela imposte dalla Soprintendenza.
In collaborazione con la società specializzata in archeologia e servizi culturali Nostoi S.r.l, è stato così recuperato il perimetro della basilica; sono state inoltre studiate circa 117 cavità funerarie della necropoli, all’interno della quale si sono conservati reperti di rilevanza storica: bracciali, anelli, fibbie ma anche brocche in ceramica, reperti metallici e monete. Verrà favorita una conoscenza approfondita dell’area grazie all’attivazione di molteplici itinerari “slow” che agevoleranno una fruizione dettagliata ed esperienziale: l’intento è quello di enfatizzare l’identità dei luoghi e consolidare una presa di coscienza delle potenzialità del territorio, dal punto di vista ambientale (risorse rinnovabili), culturale e storico.
Autore: Giorgia Basili
Fonte: www.artribune.com, 29 ago 2021