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FIRENZE. La complessa struttura genetica e sociale dei Longobardi.

Disk Brooch with Cameo. Date: ca. 600 (mount); 100-300 (cameo); Culture: Langobardic (mount); Roman (cameo); Medium: Sheet gold, onyx, glass, and wire...

L’analisi genetica dei resti rinvenuti in due cimiteri longobardi del VI-VII secolo situati a grande distanza tra loro, uno a Szólád, nell’attuale Ungheria, e l’altro nei dintorni della cittadina piemontese di Collegno, ha permesso di chiarire alcuni aspetti dell’organizzazione sociale e degli spostamenti del popolo che governò parte dell’Italia nei due secoli successivi al suo arrivo dalla Pannonia (corrispondente all’attuale Ungheria occidentale e alla bassa Austria) nel 568 d.C.
Lo studio – condotto da un gruppo internazionale di ricercatori dell’Università di Firenze, di altre università italiane e della Stony Brook University – è pubblicato su “Nature Communications”.
Benché la documentazione archeologica disponibile sia relativamente abbondante, le informazioni sulla migrazione dei Longobardi, e ancor più sulla loro struttura sociale, sono molto scarse, e si basano solo su fonti indirette, come i resoconti di origine bizantina, o molto più tarde rispetto all’epoca dell’invasione.
Grazie all’analisi genetica degli individui che vi erano sepolti – 39 a Szólád e 24 a Collegno – i ricercatori hanno ora scoperto che in entrambi i cimiteri le tombe erano raggruppate in base alla consanguineità dei defunti (clan), e che ogni raggruppamento circondava il sepolcro di un membro eminente o di un capostipite del clan, collocato in una posizione di preminenza.
In entrambi i siti, l’ascendenza, o lignaggio, maggiormente rappresentata aveva un’impronta genetica che riporta soprattutto alle antiche popolazioni dell’Europa centrale e settentrionale (impronta che attualmente non è molto presente né nelle popolazioni dell’Ungheria, né in quelle dell’Italia settentrionale). L’altro lignaggio era invece geneticamente più legato alle antiche popolazioni dell’Europa meridionale.
Alla diversa ascendenza dei defunti corrispondeva inoltre una diversa tradizione funeraria. La struttura delle tombe dei membri di ascendenza centro-settentrionale aveva delle parti in legno e le tombe contenevano vari oggetti, fra cui monili e, nel caso dei maschi, invariabilmente anche armi.
Il corredo funerario nelle tombe dei clan di lignaggio prevalentemente meridionale era invece più povero e la disposizione delle tombe rispetto a quella del personaggio più importante non mostra la stessa attenta cura.
L’assenza di beni funerari – osservano i ricercatori – non implica necessariamente che questi individui avessero uno stato sociale inferiore, ma indica che appartenevano a un gruppo sociale diverso, caratterizzato anche da una dieta meno ricca di proteine di origine animale.
Uno degli aspetti più singolari evidenziati dalla ricerca è che questa articolata struttura genetica e culturale si ritrova, sostanzialmente uguale, in due località distanti oltre mille chilometri.
La scoperta, concludono i ricercatori, pone nuove domande sulla struttura sia della popolazione longobarda sia, più in generale, di tutte le popolazioni protagoniste delle cosiddette invasioni barbariche, le cui orde forse erano formate da gruppi di persone geneticamente non omogenei.

Fonte: www.lescienze.it, 12 set 2018

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