L’Atlantide Pugliese apre per la prima volta al pubblico una serie di meravigliose aree prima inaccessibili. Incastonata fra la scogliera sull’Adriatico di Savelletri di Fasano e le campagne antistanti, “È l’unico luogo che conserva la stratigrafia completa della storia della città di Egnazia, dall’età del Bronzo fino al Medioevo”, spiega Raffaella Cassano, l’archeologa dell’Università di Bari che, dal 2001, dirige le campagne di scavi all’interno dell’antica Gnatia.
Un nuovo percorso di visita accompagnerà il pubblico all’interno delle Terme del Foro, scavate a partire dal 2006 dagli Archeologi dell’Università di Bari, oggi accessibili grazie ad una passerella che consente di vedere da vicino tutti gli ambienti che la compongono. Così come apre finalmente i suoi cancelli ai visitatori l’area dell’acropoli, un percorso interessante, accompagnato da un inedito sistema di pannelli illustrativi in italiano e inglese e, da un apparato hi tech. Ovvero una serie di tablet che, passo dopo passo grazie alla localizzazione delle coordinate Gps e alla realtà aumentata, accompagneranno i visitatori alla scoperta delle vicende di Egnazia e dei suoi resti, venuti a galla in un secolo di scavi. Da non perdere anche “le numerose calcare, cioè i grandi forni per la produzione della calce che attestano una grande vitalità edilizia della città fra il V e il VI sec. d.C.
Mentre grazie a una nuova passerella ci si potrà affacciare su quanto resta delle due basiliche paleocristiane, che documentano l’importanza della diocesi di Egnazia, senza dubbio fra le più antiche in Puglia. Un percorso altrettanto interessante, reso possibile da una recente donazione allo Stato della famiglia Melpignano, sarà quello delle mura messapiche”.
Fonte: http://www.quotidianoarte.it, 21 maggio 2015
Info: www.egnaziaonline.it/