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ETRURIA. A tavola con gli Etruschi: i banchetti, la cucina, cosa e come si mangiava.

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Molti poeti e prosatori dell’antichità hanno celebrato gli splendori e i fasti dei banchetti degli etruschi. Un autore come Diodoro Siculo, citando Posidonio, ci ha restituito una descrizione piuttosto dettagliata dell’atmosfera conviviale che si doveva respirare in un opulento banchetto etrusco: “preparano due volte al giorno tavole sontuose e tutte le altre cose appropriate a un lusso eccessivo, allestendo banchetti con biancheria e ricami colorati, coppe d’argento di vario tipo, ed hanno pronto e a disposizione un numero non piccolo di domestici per servirli, alcuni di questi ultimi di straordinaria avvenenza, mentre altri sono adorni di vesti più sontuose di quanto spetterebbe alla loro condizione di servi”.
etruriaGli etruschi conoscevano due tipi di convivio: il banchetto propriamente detto, e il simposio. La differenza consisteva nel fatto che durante il simposio si beveva soltanto, mentre in occasione del banchetto si beveva e si mangiava, e solitamente il simposio seguiva il banchetto. Se dovessimo operare un confronto con le nostre odierne abitudini, potremmo paragonare il banchetto a una cena, e il simposio a un dopocena, anche perché le finalità erano più o meno simili: il banchetto era il momento della convivialità, e a seconda delle portate che comparivano sulla tavola poteva anche costituire una chiara dimostrazione di ricchezza. Il simposio era invece dedicato al divertimento: esattamente come noi, oggi, andiamo al pub a vedere un concerto di musica dal vivo sorseggiando il nostro cocktail preferito, un calice di vino o un bicchiere di birra, allo stesso modo gli Etruschi, dopo cena, gradivano assistere a piccoli spettacoli di musica o di danza brindando generosamente con buon vino.

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Fonte: www.finestresullarte.info, 30 mag 2019

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