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EMPOLI. Anfore romane sotto via Ridolfi.

L’impero di Roma che aveva conquistato l’Europa ha lasciato le sue testimonianze anche a Empoli. E proprio in centro, o meglio sotto l’asfalto di via Ridolfi.
Tra il civico 156 e 161 ieri mattina è avvenuta una piccola scoperta: storica è proprio l’aggettivo giusto. Le ruspe, al lavoro da giorni per riqualificare la via, hanno infatti impattato a un paio di metri di profondità con del materiale rosso fuoco. Si è poi scoperto che si trattava di ceramica in frammenti risalente ad un periodo di tempo compreso tra il II e il VI secolo dopo Cristo. Ceramica appartenente nello specifico a delle anfore che a noi piace immaginare potessero trasportare, perché no, il prezioso vino amato dai Romani.
Scoperte del genere erano già avvenute in passato sotto i nostri piedi. Non è un caso che proprio i Romani furono gli autori della bonifica della piana di Empoli, ancora riconoscibile in alcuni particolari della disposizione delle strade vicinali e dei fossi della zona.
La Soprintendenza su Empoli ha il vincolo archeologico, dunque per ora i resti trovati sotto via Ridolfi andranno a far parte della collezione dell’associazione archeologica volontariato del medio Valdarno, che ieri era presente sul luogo del ritrovamento e vi rimarrà fino a fine lavori.
«La documentazione – spiega Walter Maiuri – sarà destinata alla Soprintendenza. Ci sarà scritto quello che già abbiamo avuto modo di constatare. I resti sono riconducibili ad un periodo di tempo molto antico. Ulteriori studi ci diranno se apparteranno al tipo di anfora denominata “anfora di Empoli” o “anfora di Spello”».
Molti curiosi hanno fatto sosta in via Ridolfi incuriositi dalla scoperta. La stessa, però, non ha reso necessario l’interruzione dei lavori.
«Non è la prima volta che vengono rinvenuti reperti del genere – spiega Maiuri – l’area di Empoli ha già restituito molto materiale ceramico in passato».
I resti sono stati portati alla luce subito dopo che una piccola ruspa li ha urtati ad una profondità di qualche metro.
Gli operai hanno notato una striscia rossa di un metro circa snodarsi sotto di loro. Raccolto il materiale hanno potuto constatare che si trattava di qualcosa di insolito.
Gli esperti hanno poi risolto i loro dubbi.

Autore: Filippo Cioni

Fonte: Il Tirreno, Empoli, 13/10/2010

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