Il contributo tende ad inquadrare, mediante l’esperienza degli autori nei cantieri di scavo, il pregresso dell’evento traumatico, raro da inquadrare, lungo un percorso ragionato (Mannoni 2003): non si possono coniugarne i termini senza analizzare natura da un lato, cui ci intratterranno gli amici triestini Bressan e Vuan, e uomo dall’altro. Dopo una corposa carrellata su metodi costruttivi e degrado edilizio affronteremo accertamento del danno e conseguenze collaterali.
Dunque stratificazione geologica, archeologica e costruito compongono quell’azione antropica vittima dell’evento tellurico: il metodo auspicato in premessa si costruisce quotidianamente con la documentazione delle evidenze, e dimostra come in ambiti geografici diversi la tecnica,influenzata da esperienza e risorse, enuclei sempre i risultati più funzionali.
Leggi tutto nell’allegato: UN METODO OPERATIVO NELL’ARCHEOLOGIA DELLE CATASTROFI
Autori: Eliana Bertamoni (+ 2017), Piermassimo Ghidotti – ebsolegiallo@gmail.com