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EGITTO: Un’antica poesia deifica la moglie di Nerone.

Scoperto in Egitto un antico poema greco che deifica la famosa Poppea Sabina, moglie del famigerato imperatore romano Nerone, mostrando il suo cammino ascendente verso le stelle.
Sulla base dei stili di lettering e di altri fattori, gli studiosi che la poesia è stata scritta quasi 200 anni dopo la morte di Nerone (circa 1.800 anni fa), lasciandoli perplesso sul perché qualcuno così lontano da Roma mi preoccuperei comporre o copiarlo a così tardi data.
Nella poesia, Poppea ascende al cielo e diventa una dea. L’antica dea Afrodite dice a Poppea, “il mio bambino, smettere di piangere e in fretta: con tutto il cuore di Zeus, le stelle vi danno il benvenuto e stabilire che sulla luna”.
Gli storici romani ci descrivono l’imperatore Nerone come uno dei sovrani romani più efferati che sia mai vissuto. Gli antichi scrittori dicono che ha ucciso la propria madre, Agrippina, Ottavia e la sua prima moglie. Ci narrano anche come abbia ucciso sua moglie Poppea con un calcio allo stomaco, mentre lei era incinta. Se ciò non bastasse, ci han tramandato come Nerone suonasse l’arpa mentre Roma bruciava – e sue frasi ipocrite relative a un grande incendio che devastò Roma per sei giorni durante il suo regno.
Poppea è stata anche raffigurata come una meno-che-positiva donna alla luce degli antichi scrittori. Quando è stato uccisa Ottavia, Poppea ci è stato detto che si è presentata con la sua testa in mano. Alcune fonti ipotizzano anche che era il potere dietro il trono che ha incoraggiato Nerone ad uccidere sua madre.
La poesia appena decifrata, tuttavia, mostra un lato molto diverso di questa coppia antica. Nella poesia, Poppea è raffigurata come un essere spirituale portata via da Afrodite e vien detto “i vostri figli di te e Nerone verranno da me protetti per l’eternità.” Poppea non voleva questo, dicendo che desiderava che vivessero insieme a Lei e al marito Nerone.
Il poeta sta cercando di dirci che Poppea amava suo marito e questo implica che la storia del calcio nella pancia non può essere vera, ha detto Paul Schubert, professore presso l’Università di Ginevra e il ricercatore che ha lavorato sul testo, in un’intervista a LiveScience. “Lei non lo avrebbe amato se fosse stato uccisa da un calcio nella pancia.”
La poesia registra il suo salire al cielo, che deve riportare tutti i pianeti noti agli antichi tra cui “la stella Cyllenaean” (Mercurio), “la cintura di Aegis-portatore” (Giove) e “Rhea compagno di letto” (Saturno).
Il suo arrivo tra le stelle è anche trionfante, “sotto un chiaro di luna, la danza dei beati (dei) lei ha visto. “Con lei puoi andare al polo nord in modo da vegliare su Nerone, cercando nell’oscurità tutt’intorno il suo adorato marito Nerone.
Questa è l’ennesima riprova che la storia che ci raccontano sui banchi di scuola va presa con le pinze.

Fonte: http://www.msnbc.msn.com, 28 ago 2012

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