Un archeologo del Consiglio delle Antichità: al 70% le spoglie sono sue. Una scritta: paaten. Forse parte del secondo nome con cui veniva chiamata
«Esiste il 70% di probabilità che all’interno di uno dei sarcofagi che non abbiamo ancora aperto vi siano le spoglie di Ankhesenamon, la moglie di Tutankhamon».
A sostenere questa ipotesi è Mansur Boraik, archeologo del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto. Il sarcofago si trova nella tomba della Valle dei Re che venne scoperta lo scorso febbraio. Chiamata KV63, la tomba si colloca a 14 metri e mezzo da quella di Tutankhamon.
Quella del misterioso faraone fu l’ultima, nel 1922, ad essere portata alla luce nella stessa valle. Spiega Boraik: «Al momento abbiamo aperto solo un piccolo sarcofago smaltato in rosa con funzioni ornamentali. Seppur vuoto, questo sarebbe un indizio a sostegno dell’ipotesi che la tomba potrebbe conservare la presenza di un personaggio di alto rango». Ma che cosa fa pensare che in uno dei sarcofagi vi siano in particolare le spoglie della moglie di Tutankhamon?
Sostanzialmente il fatto che su di essa appare la scritta «paaten»: secondo gli archelogi egiziani potrebbe essere parte del nome con il quale si faceva chiamare Ankhesenamon, ossia Ankhesenpaaten.
L’apertura del sarcofago che potrebbe ospitare la moglie del faraone procede a rilento perché il legno è stato rinvenuto in condizioni pessime, rovinato dai parassiti, e gli studiosi stanno lavorando con tutte le precauzioni del caso.
Ma chi fu esattamente Ankhesenamon? Spiega Aristide Malnati, archeologo dell’Università Cattolica di Milano: «Fu la figlia più giovane tra le sei avute dalla coppia regale Akhenaton-Nefertiti. Visse durante il periodo amarniano, quando si sviluppò la prima esperienza monoteista della Storia, concentrata nell’adorazione del disco solare dell’Aton.
Ma una volta restaurato il politeismo dai potenti sacerdoti tebani, Ankhesenamon sposò il nuovo sovrano e fratellastro Tutankhamon, di quattro anni più giovane. Il matrimonio durò poco a causa della tragica morte del faraone, avvenuta nel 1325 a. C.
Un volta sola si risposò, lo fece con il nuovo sovrano, Ay, più anziano di quarant’anni. Divenuta vedova anche di Ay, Ankhesenamon morì alcuni anni dopo sotto il regno del faraone Horemheb».
Quando la KV63 venne scoperta, si pensò dapprima di trovarsi di fronte ad una tomba con sarcofagi di notevole importanza. I sopralluoghi successivi fecero invece pensare che la tomba altro non fosse se non una sala adibita alla mummificazione. Oggi l’ipotesi più accredita tra gli esperti porterebbe a ipotizzare una diversa soluzione dell’enigma: la KV63 all’inizio fu realmente utilizzata come una tomba, e solo successivamente venne adibita ad altri scopi.
Se davvero l’apertura del sarcofago riconsegnerà le spoglie di Ankhesenamon, queste aiuteranno a gettare uno sguardo più approfondito anche sui tanti misteri che circondano la figura di Tutankhamon. Ma se anche le spoglie rinvenute fossero appartenute ad un’altra persona, gli esperti assicurano che lo studio della tomba KV63 servirà a far luce su uno dei periodi più importanti della storia dell’antico Egitto.
Fonte: La Repubblica 06/06/2006
Autore: Luigi Bignami
Cronologia: Egittologia