Una serie di indizi e ritrovamenti proverebbero in maniera inconfutabile che le piramidi non sono state costruite da degli schiavi. Niente teorie new age o sospetti zampini alieni, le prove scovate dagli archeologi e dagli egittologi del Supreme Council of Antiques attesterebbero che dietro alle enigmatiche piramidi ci sarebbero le mani esperte di lavoratori stipendiati.
A soli venti chilometri dal Cairo, vicino alle grandi piramidi di Giza, sono state infatti ritrovate tombe di fango e mattoni, risalenti alla Quarta Dinastia, che apparterrebbero ai lavoratori morti durante i lavori.
Zahi Hawass, a capo del gruppo di ricercatori che sta portando avanti gli studi su questo ‘ex-mistero’, avrebbe evidenziato l’importanza fondamentale del luogo del ritrovamento, come riportato dalla BBC: “Queste tombe sono state costruite accanto alla piramide del re, questo indica che quelle persone non erano affatto schiavi. Se fossero stati schiavi non avrebbero potuto costruire le loro tombe accanto a quelle del re”.
Non si tratta inoltre di un ritrovamento occasionale: i reperti archeologici trovati nelle tombe e vicino alle piramidi di Cheope e di Chefren, urne contenenti cibo e elementi per la ‘sopravvivenza’ giornaliera, testimonierebbero che circa 10.000 lavoratori avrebbero preso parte alla costruzione di queste piramidi.
Un altro passo che ci porterà a scoprire tutta la verità sui misteri legati alle piramidi? Ai novelli Indiana Jones l’ardua sentenza.
Fonte: Yahoo.com, 15/01/2010