Alcune tombe che giacevano nascoste nella Valle dei Re in Egitto, il luogo scelto dove più di 3 mila anni fa i reali d’Egitto sono stati sepolti, sono state portate alla luce in quella che secondo i ricercatori è la più grande spedizione archeologica dell’ultimo secolo.
E’ un vero e proprio tesoro quello che hanno scoperto gli archeologi nel corso di una importante esplorazione della Valle dei Re, in Egitto.
Con l’ausilio di tecnologie radar, diverse piccole tombe sconosciute sono state scavate nella valle, il luogo che durante il Nuovo Regno (1550 – 1070 a.C.) è stato adibito come sito sepolcrale per i sovrani dell’antico Egitto.
Ancora più strabiliante la scoperta da parte degli archeologi di un sofisticato sistema di controllo delle inondazioni creato dagli antichi egizi e che misteriosamente è andato distrutto in antichità. Il sistema, infatti, ha smesso di funzionare all’epoca del re Tutankhamon, causando il danneggiamento di numerose tombe e proteggendo, invece, il sepolcro del giovane faraone proteggendola dai ladri.
La squadra di ricercatori ha raccolto una grande quantità di dati e avrà bisogno di molto tempo per analizzarli correttamente, come ha scritto Afifi Ghonim, direttore del progetto e archeologo del Ministero di Stato per le antichità in Egitto, in una email spedita a LiveScience: “La quantità di dati è così estesa che ci vorranno anni, forse decenni, per comprenderli pienamente e riferire in merito”.
Il progetto, come spiega lo stesso Ghonim, fa parte della più grande esplorazione della Valle dei Re dai tempi di Howard Carter, il famoso egittologo che nel 1922 scoprì la tomba di Tutankhamon.
“Crediamo che esistano diverse tombe più piccole come quelle appena scoperte e ancora da trovare. Ed esiste ancora la possibilità di trovare una tomba reale”, continua l’archeologo egiziano. “Le regine della XVIII dinastia mancano, ed anche alcuni faraoni del Nuovo Regno, come Ramses VIII”.
L’individuazione delle tombe nascoste nella Valle dei Re è un’operazione difficile, anche se si utilizza un radar per la scansione del suolo, una tecnica non distruttiva che permette agli archeologi di individuare strutture sepolte grazie al riflesso su di esse delle onde radio inviate ad alta frequenza in profondità.
Gli strumenti radar e la potenza di calcolo dei computer hanno certamente migliorato la ricerca negli ultimi decenni, ma anche così è difficile evitare falsi positivi in un posto come la Valle dei Re, dove ci sono molte caratteristiche naturali che possono apparire come mura e tombe.
Un antico sistema di controllo delle inondazioni.
Sebbene la prospettiva di trovare nuove tombe è molto allettante, un’altra scoperta ha lasciato i ricercatori sconcertati. La primavera scorsa, gli archeologi hanno scoperto che gli antichi egizi avevano creato nella valle un complicato sistema per il controllo delle inondazioni che, almeno una volta, ha impedito il danneggiamento delle tombe già esistenti.
“Questa scoperta credo che cambierà la nostra comprensione di come gli antichi egizi hanno gestito e utilizzato il sito”, spiega Ghonim.
Stranamente, dopo averlo costruito, gli antichi egizi per qualche motivo hanno lasciato che il sistema cadesse in rovina piuttosto rapidamente. Oltretutto, quando Tutankhamon fu sepolto, gli eventi alluvionali erano diventati di nuovo un problema.
“E’ stato un male per la maggior parte delle tombe, ma positivo per il sepolcro di Tutankhamon. Secondo una teoria, gli eventi alluvionali furono consentiti in modo che la tomba del faraone venisse sigillata e resa inaccessibile ai ladri”, continua Ghonim.
Come promesso dal direttore del progetto, molti altri reperti portati alla luce nel corso della spedizione verranno presentati in prossime pubblicazioni scientifiche, compreso lo scavo dei rifugi utilizzati dai lavoratori che hanno costruito le tombe dei reali e la documentazione sui graffiti incisi dagli operai nel corso della storia della valle.
Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it , 12 gen 2014