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EGITTO. Scoperta stele romana con un’iscrizione greca.

Eccezionale scoperta in Egitto ad opera di un gruppo di archeologi italiani, che hanno portato alla luce una piccola stele di epoca romana con un’iscrizione greca e 150 vasi all’interno di un grande recinto sacro dove sorgeva un tempio dedicato al dio Soknopaios e costruito in epoca tolemaica.
La notizia è stata resa nota con un comunicato dal Consiglio Supremo delle Antichità Egizie, precisando che lo scavo è in corso a Dime es-Seba, a circa 80 chilometri a sud-est del Cairo, vicino al al lago Qarun, nell’oasi del Fayum, celebre enclave grecoromana.
La missione italiana è diretta da Mario Capasso e Paola Davoli del Centro di Studi Papirologici dell’Università del Salento.
Nel corso degli scavi è riemerso il lato esterno orientale del tempio (13 x 5, 50 m). Il paramento esterno del santuario fu realizzato a bugnato decorativo, come la facciata dello stesso edificio. Alla base del muro est venne addossato un rivestimento alquanto insolito, costituito da sei corsi di blocchi di calcare grigio-violaceo, la cui faccia a vista è ben levigata e rastremante verso l’alto. Questo rivestimento aveva certamente una funzione decorativa ma anche probabilmente protettiva della parte bassa dei muri soggetti ad erosione.
Gli archeologi dell’Università del Salento hanno iniziato anche lo scavo dell’area esterna al santuario lungo il suo lato perimetrale occidentale (16 x 5 m). Ad ovest dell’edificio di mattoni crudi sono stati recuperati 150 vasi con iscrizioni in demotico, una forma di scrittura geroglifica tipica del Basso Egitto durante le ultime dinastie dei faraoni e l’inizio della dominazione romana.
È stato rinvenuto, inoltre, l’originale pavimento esterno del tempio costruito con grandi lastre di calcare grigio.
Una piccola stele di epoca romana, non intera con iscrizione greca e raffigurazione di Soknopaios, è stata trovata riversa sul pavimento: secondo gli studiosi si tratta di una scoperta di grande importanza per capire il culto religioso della zona.
Lo studio della ceramica ha permesso di riconoscere periodi cronologici precedentemente non identificati nell’area.
Vasellame databile all’Antico Regno, al Nuovo Regno e all’Epoca Tarda e stato raccolto e documentato dagli archeologi italiani.

Fonte: www.romadailynews.it, 30-12-2010

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