Un grande, elegante edificio dell’epoca tolemaico-romana è stato portato alla luce dalla missione archeologica egiziana che lavora negli scavi di Gerza a Fayoum in Egitto.
La costruzione, alla quale si accedeva da una strada ad essa riservata e che portava a un colonnato, all’interno, mostra interventi policromi. Il pavimento fu realizzato in malta colorata e piastrelle disposte a scacchiera.
Nell’edificio funerario gli archeologi hanno portato alla luce sarcofagi, ceramiche offertoriali, cassoni dipinti e ritratti, che si avvicinano al realismo romano.
Ricordiamo che in questa zona, 115 anni fa furono trovati gli splendidi ritratti di Al Fayoum, che riproducevano – con evidente realismo privo di sintesi schematiche – i volti dei defunti.
Ma torniamo all’ultimo ritrovamento. Nella domus funebre sono stati portati alla luce anche materiali come un papiro con iscrizioni in caratteri demotici e greci che testimonia delle condizioni economiche e sociali della popolazione, in quel periodo. In una delle sepolture è stata trovata anche una rara statua in terracotta della dea Iside-Afrodite.
Il villaggio di Gerza, noto in epoca greca come Filadelfia, nasce nel III secolo a.C. come realtà centrale all’interno del progetto di bonifica agricola attuato dal re Tolomeo II a Fayoum, con lo scopo di garantire fonti di cibo per il regno egiziano.
Fonte: www.stilearte.it, 3 dic 2022