Un piccolo robot ha trasmesso le prime eccezionali immagini di alcuni segni presenti all’interno di una minuscola camera nella Grande Piramide di Giza, in Egitto, inacessibile all’uomo da almeno 4.500 anni.
Le fotografie hanno anche svelato come si presentano dentro la camera gli unici pezzi di metallo conosciuti nella piramide, e mostrano una “porta” che potrebbe portare ad un’altra camera nascosta.
Si pensa che la piramide venne costruita come tomba per il faraone Cheope, ed è l’ultima delle sette meraviglie del mondo antico ancora in piedi. Contiene tre camere principali: la Camera della Regina, la Grande Galleria e la Camera del Re, che ha due condotti di collegamento con l’esterno.
Stranamente, però, ci sono due cunicoli, grandi circa 20 cm x 20, che si estendono dalle pareti nord e sud della Camera della Regina e si fermano a delle porte di pietra (in origine i condotti non avevano neanche l’apertura sulla Camera della Regina, i due metri di collegamento che li separavano furono infatti tagliati nella pietra nel 1872 dall’ingegnere inglese Waynman Dixon).
La funzione di questi cunicoli e delle porte è sconosciuta, ma alcuni credono che uno o entrambi potrebbero portare a una camera segreta. Il Ministro egiziano per le Antichità Zahi Hawass descrive le porte come l’ultimo grande mistero della piramide.
Molti tentativi sono stati fatti per esplorare i condotti con i robot. Nel 1993, un robot avanzò per circa 63 metri nel tunnel a sud scoprendo quella che sembrava essere una piccola porta di pietra fissata con perni metallici. Non c’è nessun altro metallo in qualsiasi altra struttura conosciuta nella piramide, e la scoperta portò ad ipotizzare che i perni fossero maniglie delle porte, chiavi o persino parti di un alimentatore costruito dagli alieni.
Poi nel 2002 un altro robot forò il blocco di pietra e filmò una piccola camera con dietro una grossa pietra e poco altro. Ora un robot progettato dall’ingegnere Rob Richardson dell’Università di Leeds e da suoi colleghi, e soprannominato Djedi dal nome del mago che Cheope consultò quando progettò la sua tomba, è avanzato nel condotto portando una fotocamera flessibile in grado di vedere anche gli angoli.
Le immagini inviate dal robot hanno rivelato geroglifici scritti in rosso e linee – forse dei segni lasciati dagli operai durante la costruzione. “Se questi geroglifici venissero decifrati, potrebbero aiutare gli egittologi a capire perché questi condotti misteriosi furono costruiti”, dice Richardson.
“I numeri scritti in rosso e i graffiti sono molto comuni in giro per Giza”, spiega Peter Der Manuelian, un egittologo della Harvard University e direttore degli Archivi di Giza al Museum of Fine Arts di Boston. “Spesso sono i marchi dei muratori o delle squadre di lavoro che indicano numeri, date o anche i nomi delle squadre”.
Dato che la telecamera può vedere dietro gli angoli, il retro della porta in pietra è stato osservato per la prima volta, accantonando le teorie più fantasiose sui perni metallici. “Le nostre nuove foto da dietro i perni mostrano che finiscono in piccoli anelli ben fatti”, dice il progettista della telecamera Shaun Whitehead. “Dunque erano più probabilmente ornamenti piuttosto che collegamenti elettrici”.
“Inoltre, il retro della ‘porta’ è levigato, quindi deve essere stato importante. Non sembra fosse un pezzo di pietra grezza usato per fermare i detriti che entravano nel condotto”.
Kate Spence, egittologa dell’Università di Cambridge che non ha partecipato allo studio, sospetta che poiché le strette gallerie non possono avere alcuno scopo pratico, sono quasi certamente simboliche. Dice: “I perni di metallo sembrano simboliche maniglie di una porta, e i condotti dalla Camera della Regina sono orientati da nord a sud, non da est a ovest, quindi ho il forte sospetto che la loro funzione sia simbolica e si riferisca alle stelle, non al Sole”.
Mentre la Camera del Re conteneva originariamente il sarcofago di Cheope e forse la sua mummia, la Camera della Regina probabilmente non conteneva i resti di una regina: le mogli di Cheope furono sepolte in tre piramidi più piccole. Spence ipotizza che la Camera della Regina potrebbe aver contenuto statue del Ka del faraone (dei ‘sostituti’ del corpo per ospitare il suo Ka, una parte dell’anima). Secondo questa interpretazione i condotti sarebbero stati costruiti per permettere al ka di Cheope di attraversare la vita ultraterrena.
Per quanto riguarda la seconda “porta” sul retro della camera, che non è levigata, Spence pensa che sia semplicemente la fine del condotto. “È più probabile che sia una pietra di sostegno – non ci sarà un’altra camera dietro, non ha senso”, dice. “Tuttavia è affascinante da un punto di vista simbolico, e questo tipo di lavoro ci permetterà di capire l’intenzione dietro la costruzione della piramide”.
Hawass, direttore dello Djedi project, dice che nessun’altra piramide è nota per avere cunicoli e porte come questa che, dice, indicano forse l’esistenza di una stanza nascosta: “La Camera del Re potrebbe essere stata una stanza fittizia, dal momento che la cosa più importante nella mente degli antichi Egizi era nascondere la camera sepolcrale. Una storia racconta del mago Djedi che incontrò Cheope, il quale era alla ricerca del dio Thoth in modo da poter scoprire il segreto per nascondere la sua piramide. Sulla base di ciò, forse c’è qualcosa di nascosto nella piramide”.
Il robot Djedi dovrebbe rivelare molto di più nei prossimi mesi. Il dispositivo è dotato di una serie straordinaria di strumenti, tra cui un robot “scarabeo” in miniatura che può passare attraverso un foro di 19 mm di diametro, un trapano e un dispositivo miniaturizzato ad ultrasuoni in grado di determinare lo spessore della pietra.
Il passo successivo sarà verificare se dietro la parete in fondo alla camera ci sia un’altra porta, come suggerito nell’esplorazione del 2002, o un solido blocco di pietra. “Poi andremo ad esplorare il condotto a nord”, ha detto Richardson.
La squadra si è impegnata a completare il lavoro entro la fine del 2011. Un rapporto dettagliato sui risultati dovrebbe essere pubblicato all’inizio del 2012.
Le fotografie hanno anche svelato come si presentano dentro la camera gli unici pezzi di metallo conosciuti nella piramide, e mostrano una “porta” che potrebbe portare ad un’altra camera nascosta.
Si pensa che la piramide venne costruita come tomba per il faraone Cheope, ed è l’ultima delle sette meraviglie del mondo antico ancora in piedi. Contiene tre camere principali: la Camera della Regina, la Grande Galleria e la Camera del Re, che ha due condotti di collegamento con l’esterno.
Stranamente, però, ci sono due cunicoli, grandi circa 20 cm x 20, che si estendono dalle pareti nord e sud della Camera della Regina e si fermano a delle porte di pietra (in origine i condotti non avevano neanche l’apertura sulla Camera della Regina, i due metri di collegamento che li separavano furono infatti tagliati nella pietra nel 1872 dall’ingegnere inglese Waynman Dixon).
La funzione di questi cunicoli e delle porte è sconosciuta, ma alcuni credono che uno o entrambi potrebbero portare a una camera segreta. Il Ministro egiziano per le Antichità Zahi Hawass descrive le porte come l’ultimo grande mistero della piramide.
Molti tentativi sono stati fatti per esplorare i condotti con i robot. Nel 1993, un robot avanzò per circa 63 metri nel tunnel a sud scoprendo quella che sembrava essere una piccola porta di pietra fissata con perni metallici. Non c’è nessun altro metallo in qualsiasi altra struttura conosciuta nella piramide, e la scoperta portò ad ipotizzare che i perni fossero maniglie delle porte, chiavi o persino parti di un alimentatore costruito dagli alieni.
Poi nel 2002 un altro robot forò il blocco di pietra e filmò una piccola camera con dietro una grossa pietra e poco altro. Ora un robot progettato dall’ingegnere Rob Richardson dell’Università di Leeds e da suoi colleghi, e soprannominato Djedi dal nome del mago che Cheope consultò quando progettò la sua tomba, è avanzato nel condotto portando una fotocamera flessibile in grado di vedere anche gli angoli.
Le immagini inviate dal robot hanno rivelato geroglifici scritti in rosso e linee – forse dei segni lasciati dagli operai durante la costruzione. “Se questi geroglifici venissero decifrati, potrebbero aiutare gli egittologi a capire perché questi condotti misteriosi furono costruiti”, dice Richardson.
“I numeri scritti in rosso e i graffiti sono molto comuni in giro per Giza”, spiega Peter Der Manuelian, un egittologo della Harvard University e direttore degli Archivi di Giza al Museum of Fine Arts di Boston. “Spesso sono i marchi dei muratori o delle squadre di lavoro che indicano numeri, date o anche i nomi delle squadre”.
Dato che la telecamera può vedere dietro gli angoli, il retro della porta in pietra è stato osservato per la prima volta, accantonando le teorie più fantasiose sui perni metallici. “Le nostre nuove foto da dietro i perni mostrano che finiscono in piccoli anelli ben fatti”, dice il progettista della telecamera Shaun Whitehead. “Dunque erano più probabilmente ornamenti piuttosto che collegamenti elettrici”.
“Inoltre, il retro della ‘porta’ è levigato, quindi deve essere stato importante. Non sembra fosse un pezzo di pietra grezza usato per fermare i detriti che entravano nel condotto”.
Kate Spence, egittologa dell’Università di Cambridge che non ha partecipato allo studio, sospetta che poiché le strette gallerie non possono avere alcuno scopo pratico, sono quasi certamente simboliche. Dice: “I perni di metallo sembrano simboliche maniglie di una porta, e i condotti dalla Camera della Regina sono orientati da nord a sud, non da est a ovest, quindi ho il forte sospetto che la loro funzione sia simbolica e si riferisca alle stelle, non al Sole”.
Mentre la Camera del Re conteneva originariamente il sarcofago di Cheope e forse la sua mummia, la Camera della Regina probabilmente non conteneva i resti di una regina: le mogli di Cheope furono sepolte in tre piramidi più piccole. Spence ipotizza che la Camera della Regina potrebbe aver contenuto statue del Ka del faraone (dei ‘sostituti’ del corpo per ospitare il suo Ka, una parte dell’anima). Secondo questa interpretazione i condotti sarebbero stati costruiti per permettere al ka di Cheope di attraversare la vita ultraterrena.
Per quanto riguarda la seconda “porta” sul retro della camera, che non è levigata, Spence pensa che sia semplicemente la fine del condotto. “È più probabile che sia una pietra di sostegno – non ci sarà un’altra camera dietro, non ha senso”, dice. “Tuttavia è affascinante da un punto di vista simbolico, e questo tipo di lavoro ci permetterà di capire l’intenzione dietro la costruzione della piramide”.
Hawass, direttore dello Djedi project, dice che nessun’altra piramide è nota per avere cunicoli e porte come questa che, dice, indicano forse l’esistenza di una stanza nascosta: “La Camera del Re potrebbe essere stata una stanza fittizia, dal momento che la cosa più importante nella mente degli antichi Egizi era nascondere la camera sepolcrale. Una storia racconta del mago Djedi che incontrò Cheope, il quale era alla ricerca del dio Thoth in modo da poter scoprire il segreto per nascondere la sua piramide. Sulla base di ciò, forse c’è qualcosa di nascosto nella piramide”.
Il robot Djedi dovrebbe rivelare molto di più nei prossimi mesi. Il dispositivo è dotato di una serie straordinaria di strumenti, tra cui un robot “scarabeo” in miniatura che può passare attraverso un foro di 19 mm di diametro, un trapano e un dispositivo miniaturizzato ad ultrasuoni in grado di determinare lo spessore della pietra.
Il passo successivo sarà verificare se dietro la parete in fondo alla camera ci sia un’altra porta, come suggerito nell’esplorazione del 2002, o un solido blocco di pietra. “Poi andremo ad esplorare il condotto a nord”, ha detto Richardson.
La squadra si è impegnata a completare il lavoro entro la fine del 2011. Un rapporto dettagliato sui risultati dovrebbe essere pubblicato all’inizio del 2012.
Autore: Aezio.
Fonte: www:ilfattostorico.com, 09 giugno 2011