Alla scoperta del dinosauro Antonio, tra le asperità della cava del Villaggio del Pescatore, prezioso testimone del passato della Terra.
Per la prima volta bambini, scolaresche, famiglie e anziani potranno mettersi sulle tracce del nostrano Tethysadros insularis: grazie infatti ai volontari del gruppo speleologico Flondar, su imput della Soprintendenza ai beni archeologici che ha espresso parere positivo per la tutela e salvaguardia del sito, prenderanno avvio, in collaborazione con il Museo civico di Storia naturale di Trieste, le prime visite guidate al giacimento di fossili.
A primavera sarà allestito un percorso illustrativo, corredato da pannelli e un plastico del dinosauro, per dare prosecuzione e sviluppo al progetto del già esistente museo, curato sempre dal sodalizio e meta di parecchi visitatori.
Non solo: a breve il dinosauro Antonio sbarcherà su internet: il gruppo Flondar, all’interno del proprio sito web, ha infatti intenzione di dedicare un link specifico alle iniziative che riguardano il famoso androsauro a becco d’anatra così da tenere costantemente informati gli internauti sulle possibilità di perlustrare l’area, in capo a Mario Sartori, amministratore unico della società B-Fri, che ha concesso per scopi didattici l’accesso alla zona paleontologica.
L’itinerario alla scoperta di questo mondo perduto, per il presidente del Flondar Rinaldo Stradi, rappresenta un’opportunità unica: «Se è vero, come dicono gli esperti, che si tratta del più grande dinosauro rinvenuto in Italia, allora è chiaro che si deve fare il possibile per valorizzare la sua scoperta e l’area che lo ospita. Antonio è diventato una vera e propria star, ogni anno il museo del Villaggio è visitato da un sacco di persone che chiedono di conoscere la sua storia. Ma finora, salvo sporadici sopralluoghi da parte di delegazioni scientifiche (l’ultimo è avvenuto un anno fa, ndr), il pubblico non ha mai avuto accesso alla cava».
In effetti il dinosauro, i cui resti datati 85 milioni di anni furono rinvenuti nel 1994 dall’allora studentessa di geologia Tiziana Brazzatti (la lente fossilifera della cava era stata invece svelata qualche anno prima da Giorgio Rimoli), rappresenta un’autentica rarità, poiché il suo scheletro lungo 4 metri – il garrese è di 1,60 – costituisce uno degli esemplari di dinosauro più completi recuperati in Europa.
È stato ritrovato in perfetta connessione fisiologica, al 98% della sua struttura. Manca solo un piccolo pezzo di coda, lungo circa 30 centimetri, rimasto intrappolato nella pietra.
Il sito, va detto, potrebbe restituire ancora nuovi fossili, tant’è che Luigi Fozzati, soprintendente regionale per l’archeologia, ha espresso da tempo la volontà di riaprire gli scavi per tirare fuori dalla roccia anche Bruno, l’altro lucertolone rimasto intrappolato nella cava.
Di Antonio sarà esposto un plastico, poiché l’androsauro a becco d’anatra ha trovato casa al Museo di storia Naturale di Trieste. Soddisfatto il sindaco di Duino Aurisina Giorgio Ret: «Con il restyling dell’area e l’inaugurazione d elle visite sul sito – commenta – il Villaggio del Pescatore diventerà un punto di attrazione per gli esperti del mondo scientifico ma anche per i profani».
Per la prima volta bambini, scolaresche, famiglie e anziani potranno mettersi sulle tracce del nostrano Tethysadros insularis: grazie infatti ai volontari del gruppo speleologico Flondar, su imput della Soprintendenza ai beni archeologici che ha espresso parere positivo per la tutela e salvaguardia del sito, prenderanno avvio, in collaborazione con il Museo civico di Storia naturale di Trieste, le prime visite guidate al giacimento di fossili.
A primavera sarà allestito un percorso illustrativo, corredato da pannelli e un plastico del dinosauro, per dare prosecuzione e sviluppo al progetto del già esistente museo, curato sempre dal sodalizio e meta di parecchi visitatori.
Non solo: a breve il dinosauro Antonio sbarcherà su internet: il gruppo Flondar, all’interno del proprio sito web, ha infatti intenzione di dedicare un link specifico alle iniziative che riguardano il famoso androsauro a becco d’anatra così da tenere costantemente informati gli internauti sulle possibilità di perlustrare l’area, in capo a Mario Sartori, amministratore unico della società B-Fri, che ha concesso per scopi didattici l’accesso alla zona paleontologica.
L’itinerario alla scoperta di questo mondo perduto, per il presidente del Flondar Rinaldo Stradi, rappresenta un’opportunità unica: «Se è vero, come dicono gli esperti, che si tratta del più grande dinosauro rinvenuto in Italia, allora è chiaro che si deve fare il possibile per valorizzare la sua scoperta e l’area che lo ospita. Antonio è diventato una vera e propria star, ogni anno il museo del Villaggio è visitato da un sacco di persone che chiedono di conoscere la sua storia. Ma finora, salvo sporadici sopralluoghi da parte di delegazioni scientifiche (l’ultimo è avvenuto un anno fa, ndr), il pubblico non ha mai avuto accesso alla cava».
In effetti il dinosauro, i cui resti datati 85 milioni di anni furono rinvenuti nel 1994 dall’allora studentessa di geologia Tiziana Brazzatti (la lente fossilifera della cava era stata invece svelata qualche anno prima da Giorgio Rimoli), rappresenta un’autentica rarità, poiché il suo scheletro lungo 4 metri – il garrese è di 1,60 – costituisce uno degli esemplari di dinosauro più completi recuperati in Europa.
È stato ritrovato in perfetta connessione fisiologica, al 98% della sua struttura. Manca solo un piccolo pezzo di coda, lungo circa 30 centimetri, rimasto intrappolato nella pietra.
Il sito, va detto, potrebbe restituire ancora nuovi fossili, tant’è che Luigi Fozzati, soprintendente regionale per l’archeologia, ha espresso da tempo la volontà di riaprire gli scavi per tirare fuori dalla roccia anche Bruno, l’altro lucertolone rimasto intrappolato nella cava.
Di Antonio sarà esposto un plastico, poiché l’androsauro a becco d’anatra ha trovato casa al Museo di storia Naturale di Trieste. Soddisfatto il sindaco di Duino Aurisina Giorgio Ret: «Con il restyling dell’area e l’inaugurazione d elle visite sul sito – commenta – il Villaggio del Pescatore diventerà un punto di attrazione per gli esperti del mondo scientifico ma anche per i profani».
Autore: Tiziana Carpinelli
Fonte: il Piccolo — 12 dicembre 2010