Importante ritrovamento archeologico in località Barma Cotze, nell’adret del Comune di Donnas, sul versante che sovrasta il borgo medievale.
Una tomba del Neolitico risalente a circa 5mila anni fa è stata rinvenuta durante la prima campagna di scavo nel sito denominato BC2, promossa nell’ambito della convenzione tra la Regione (assessorato Beni culturali, turismo, sport e commercio e Dipartimento Soprintendenza per i beni e le attività culturali) e l’università degli Studi di Ferrara (Dipartimento studi umanistici) per la ricerca archeologica preistorica sul territorio valdostano.
Gli scavi sono iniziati il 23 agosto scorso e la scoperta avvenuta ha dell’eccezionale. Le ricerche che hanno visto coinvolti la professoressa Fontana e il dottor Davide Visentin insieme ad alcuni dottorandi e studenti dell’Università di Ferrara, oltre al personale della Struttura patrimonio archeologico, hanno evidenziato un livello riferibile ai primi pastori-agricoltori e una superficie d’uso attribuita ai cacciatori raccoglitori del Mesolitico.
Inoltre, negli strati riconducibili al Neolitico medio-recente età del Rame i ricercatori hanno messo in luce una sepoltura a cassetta litica di notevole importanza. Si tratta infatti della prima sepoltura in Valle d’Aosta individuata sotto un riparo roccioso. Tale sepoltura potrebbe appartenere agli stessi gruppi preistorici che hanno frequentato l’area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans ad Aosta.
«Negli ultimi giorni relativi alla ricerca gli archeologi, con molta sorpresa, hanno determinato che all’interno della cista litica non era presente il corredo funebre e soprattutto non era presente lo scheletro del defunto, cosa importante quanto averlo trovato – spiega Luca Raiteri, archeologo della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali -. Le ipotesi al vaglio dei ricercatori sono molte, una delle tante è la possibile presenza di una tomba mai usata. L’archeologia ricostruisce la storia delle persone e cercherà anche questa volta, con uno studio multidisciplinare, a raccontare ciò che è accaduto e dare le risposte ai tanti quesiti».
La scoperta ha suscitato inevitabilmente un grande interesse e arricchisce di una ulteriore e preziosa testimonianza il ricco patrimonio storico e monumentale presente a Donnas.
Autore: Amelio Ambrosi
Fonte: www.lasentinella.gelocal.it, 10 sett 2021