La storia e le leggende sulla provenienza dell’alchimia mentale coincidono nell’attribuire le origini di questa scienza al continente scomparso di Atlantide. È possibile che il segreto di quest’antica civiltà scomparsa sia custodito dai megaliti? Per quale sconosciuta ragione i nostri lontani antenati costellarono gran parte della superficie delle terre allora conosciute con delle grandi pietre? Perché simili costruzioni sono spesso allineate lungo linee magnetiche “ley” lunghe chilometri e chilometri? Sono monumenti dedicati al Culto del Sole, giganteschi cippi funerari, osservatori astronomici o – come molti sostengono – ricevitori e amplificatori delle misteriosi correnti terrestri che scorrono all’interno del pianeta, o, addirittura, veri e propri “aghi da agopuntura” infissi nel suolo per curare la Terra malata? Sia come sia, l’origine dei complessi megalitici costituisce un affascinante giallo archeologico a cui cercheremo, in questo articolo, di dare una risposta.
I megaliti costituiscono uno degli enigmi più affascinanti del passato. Si ergono ancora quali superbi e muti testimoni di un’avanzata civiltà protostorica. Addentrarsi nel loro mistero significa intraprendere un’avventura fra le pieghe del sapere perduto, che può concludersi in una riscoperta delle vere origini dell’umanità.
Ma cosa vogliono dire i termini menhir, dolmen, cromlech, etc…?
Il menhir è una grossa pietra oblunga, piantata verticalmente sul terreno, mentre il dolmen è costituito da tre pietre lunghe, due in verticale che reggono la terza, che è adattata a tetto. Questi macigni vengono chiamati anche megaliti dal greco “megas” – grande e “lithos” – pietra.
Queste opere archeologiche assumono però valore architettonico solo quando sono disposti in fila o in circolo in modo da configurare complessi in qualche maniera artistici che si chiamano “Cromlech”.
I cerchi di pietra dell’Inghilterra e della Bretagna fanno pensare che i loro edificatori abbiano utilizzato un unità di misura comune, la cosiddetta “iarda megalitica”, lunga 829 centimetri. Se questa interpretazione fosse corretta, questo significherebbe che gli antichi abitatori dell’Europa possedevano approfondite conoscenze matematiche e geometriche in un periodo molto precedente a quello delle civiltà egiziana e mesopotamica.
Le zone in cui si possono trovare strutture megalitiche sono principalmente la Gran Bretagna, l’Irlanda, la Francia, la Spagna, la Danimarca, la Germania settentrionale, una parte della Svezia, una parte dell’Italia (soprattutto Puglia e Sardegna), la Corsica e Malta. Si possono trovare testimonianze della cultura megalitica anche in alcune zone dell’Africa occidentale (tra cui l’Egitto), della Palestina, della Fenicia, della Tracia, del Caucaso e della Crimea. Guardando una cartina che descrive l’area di diffusione della cultura megalitica, si rimane sbalorditi dal fatto che le regioni più interessate dal fenomeno megalitico siano quelle che si affacciano sull’Atlantico.
La Gran Bretagna orientale sembra esclusa dal fenomeno megalitico, mentre quella occidentale è ricca di testimonianze di questa cultura (basta ricordare Stonehenge). Ciò può essere spiegato in modo molto soddisfacente, a mio avviso, ipotizzando che questa cultura provenisse dall’Atlantico, il che non può far altro che suggerire la civiltà di Atlantide. L’ondata civilizzatrice pare provenire dall’Atlantico settentrionale, probabilmente dalla Tule atlantidea, l’ultima isola di Atlantide scampato alla catastrofe che, secondo quanto dicono gli “Atlantologi”, si identificherebbe con l’Islanda.
La cultura megalitica si estende per quasi quattromila anni, ma chi furono i suoi padri? Di sicuro non furono i Celti, che iniziarono a migrare nel 2000 a.C. circa dall’Europa centrale. Tuttavia essi ne furono gli eredi ed è grazie a loro che oggi possiamo sapere qualcosa di più della cultura della civiltà megalitica. Probabilmente i Celti assorbirono la cultura dei popoli assoggettati e la fecero propria. A mio avviso, la civiltà megalitica è una cultura che discende (non so se addirittura direttamente) dalla civiltà atlantidea. Con la distruzione di Atlantide migliaia (se non milioni) di profughi iniziarono a sbarcare sulle coste atlantiche dell’Europa e a portare le proprie conoscenze (soprattutto in campo astronomico) alle popolazioni locali che vivevano in uno stato primitivo. A mio avviso, la religione astronomica portata dagli atlantidei si manifestò prima attraverso monumenti stellari in legno (come probabilmente fu la prima Stonhenge) che ovviamente non ci sono pervenuti. Poi con la civiltà megalitica, che possedeva le tecniche per trasportare massi pesantissimi anche da località molto lontane, si iniziarono a costruire monumenti stabili e duraturi perché fatti in pietra. Con l’arrivo dei Celti, la cultura megalitica venne assorbita da questi ultimi, i quali a loro volta l’hanno poi trasmessa in minima parte ai romani e alla cristianità. Attraverso la civiltà megalitica possiamo così avere una piccola testimonianza delle conoscenze astronomiche e religiose che i fuggiaschi atlantidei hanno recato alle popolazioni che incontravano nel loro percorso. Le poche notizie sulla religione e le credenze dei Celti (e quindi in linea generale della civiltà megalitica e atlantidea) le possiamo ottenere nel modo più sicuro e interessante da un famosissimo libro dell’antichità, scritto proprio da colui che determinò in maniera definitiva il crollo della civiltà celtica più importante in Europa: Caio Giulio Cesare. Nel suo “De bello gallico” ci dà un interessante ritratto dei druidi, i quali possedevano le conoscenze più importanti in merito alla religione ed alle antiche conoscenze.
Libro VI, XIII-XIV
>“I druidi si interessano del culto, provvedono ai sacrifici pubblici e privati, interpretano le cose attinenti alla religione: presso di loro si raccoglie per istruirsi un gran numero di giovani ed essi sono tenuti in grande onore e considerazione. Sono chiamati a decidere in quasi tutte le controversie pubbliche e private e se viene commesso qualche delitto, se avviene qualche uccisione, se sorge una lite per un’eredità o per la delimitazione di terreni, sono i druidi a decidere e a stabilire i risarcimenti e le pene.”
Come si evince dal testo di Cesare, i druidi nell’antica Gallia erano una vera e propria istituzione politico-religiosa. Questa componente di governo è simile a quella dei dieci re di Atlantide, descritta da Platone, che erano re-sacerdoti di Poseidone.
“E se qualcuno, sia che si tratti di un cittadino privato o di un intero popolo, non si attiene al loro giudizio, lo bandiscono dalle funzioni del culto, pena che è, presso i Galli, gravissima, giacché quelli che sono a questo modo banditi sono considerati empi e scellerati; tutti si allontanano da loro, evitano di incontrarli e di parlare con essi, per non essere contaminati dal loro contatto.”
La posizione dei druidi, come nota lo stesso Cesare, è tra le più privilegiate. Il fatto che la classe dei druidi fosse così importante e comprendesse sia il potere politico che religioso, potrebbe farci pensare che fossero chiamati druidi in tempi remoti i discendenti dei fuggiaschi atlantidei che dovettero apparire come personalità molto importanti, se non dei.
” I druidi in un periodo fisso dell’anno siedono in giudizio in un luogo sacro, nella terra dei Carnuti, che si ritiene essere il centro della Gallia. Qui vengono da ogni parte coloro che hanno delle controversie e si sottopongono al loro giudizio e alle loro decisioni.”
La ricerca del “centro del mondo – l’onphalos” è tipica delle culture astronomiche di tipo atlantideo. Ogni popolo tendeva ad identificare un centro cosmico nella propria terra, nel quale passasse l’axis mundi.
“E’ comune opinione che l’organizzazione dei druidi sia originaria della Britannia e di lì sia passata in Gallia ed ora chi vuole approfondirne lo studio, si reca per lo più in tale isola, alla ricerca di notizie al riguardo. I druidi non partecipano alle guerre, né pagano i tributi come sono esenti dal servizio militare e da ogni altro gravame. Attirati da così grandi privilegi, molti giovani di loro volontà si recano da loro per esserne discepoli e molti sono mandati dai genitori e dai parenti.”
Questo passo è molto importante. Infatti, se la colonizzazione atlantidea venne da nord-ovest, per prima deve essere stata investita dai fuggiaschi atlantidei la Gran Bretagna, poi la Francia. Ciò conferma la direzione del flusso migratorio degli atlantidei.
La casta dei druidi possedeva conoscenze ritenute segrete che naturalmente, con la scomparsa di questi dopo l’invasione romana, vennero perdute quasi totalmente. Le dottrine insegnate sono simili a quelle di molti popoli che probabilmente furono colonie atlantidee (ad esempio l’Egitto).
” Il principale loro insegnamento è l’immortalità dell’anima e la sua migrazione, dopo la morte, da un corpo all’altro; essi ritengono che questa dottrina, eliminato il timore della morte, sia il più grande incitamento al valore. Vengono anche trattate ed insegnate ai giovani molte questioni sugli astri e i loro movimenti, sulla grandezza del mondo e della terra, sulla natura, sulla essenza e sul potere degli dei.”
Ancora nel paragrafo XVIII troviamo:
“I Galli dicono di essere tutti discendenti del padre Dite e che ciò sia stato tramandato dai druidi. Perciò non calcolano il tempo contando i giorni, ma le notti: le date natalizie, il principio dei mesi e degli anni sono contati facendo incominciare la giornata con la notte.”
Anche questo passo conclusivo è molto significativo. Il fatto di sostenere di essere i figli del dio degli inferi, a mio avviso, può significare che l’origine (culturale per essere obiettivi) del popolo gallico viene dalla “morte” di Atlantide. Inoltre l’usanza di calcolare i giorni durante le notti è l’ennesima prova del fatto che nell’antichità si facesse uso degli allineamenti stellari per calcolare il tempo.
La cosa più straordinaria dei megaliti è la scoperta che i loro costruttori conoscessero il magnetismo terrestre e le correnti d’energia cosmotellurica note come “ley”, il cui misterioso potere è conosciuto solo dagli iniziati. I megaliti sono grandi catalizzatori, controllori e trasmettitori di tale potentissima energia che si collega alla forza creatrice, con la quale riuscivano a mantenere l’equilibrio del pianeta, la fertilità dei campi, il controllo e il ristabilimento della salute e la realizzazione degli obiettivi personali. Un altro enigma dei megaliti riguarda il trasporto delle pietre, che provenivano esclusivamente da cave particolari, benché ciò implicasse un lavoro estremamente lungo e complicato. La risposta a quest’interrogativo si può trovare nell’abbondante quarzo che li compone, accompagnato a volte da certe quantità di pirite; infatti la proprietà di conduzione e amplificazione dell’energia che possiede il quarzo, unita al magnetismo della pirite, realizza la funzione di incanalare ed emettere quella misteriosa forza dai poteri illimitati. Il grande insegnamento alchimistico offerto dai megaliti fu trasferito dagli iniziati dell’antichità in alcuni oggetti denominati trasduttori (quelli utilizzati dai druidi erano noti come uova di serpente), che sono uno dei segreti meglio conservati dagli eredi dell’alchimia minerale. Questi oggetti enigmatici aveva in genere una forma sferica o ad uovo schiacciato alla base e erano realizzati usando diversi minerali, a seconda della finalità desiderata, poiché il potere energetico di ogni minerale favorisce la canalizzazione delle energie ad esso affini. I trasduttori erano destinati all’attivazione, al potenziamento e al controllo del potere dell’energia mentale.
Ma allora forse, come si narra nel ciclo bretone di Artù, questi cerchi di pietre e queste strade delineate dai menhir non rappresenterebbero altro che dei percorsi da decifrare e seguire per giungere ad Avalon: l’isola dove sarebbero custoditi i segreti della vita e del cosmo che vennero trasferiti ai Druidi da un’antichissima civiltà (Atlantide?) e che i Druidi, con un ultimo incantesimo, nascosero nella nebbia prima che i romani e la loro religione arrivassero su quelle terre per imporre il proprio dominio ed il proprio Dio.
E’ importante scoprire, o almeno tentare di farlo, questa dimensione occulta e misterica del regno minerale assumendo però un atteggiamento positivo. E intanto i megaliti rimangono in silenzio, quasi religioso, custodendo il loro segreto.
Autore: DG
Cronologia: Preistoria