Il nome in codice scelto per l’operazione è significativo “Rientro”. Si tratta d’un blitz congiunto dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Cosenza e di Bologna che ha permesso di recuperare beni culturali di rilevante importanza paleontologica e archeologica. L’attività investigativa, particolarmente elaborata, è stata coordinata dalla Procura cittadina, guidata dal procuratore capo, Alfredo Serafini.
In particolare, gl’investigatori dell’Arma, diretti dal capitano Raffaele Giovinazzo, nel corso delle indagini sviluppate in collaborazione con gl’investigatori del Comando provinciale cosentino, diretto dal colonnello Aloisio Mariggiò, hanno effettuato decine di perquisizioni rinvenendo un autentico tesoro.
In particolare, sono stati recuperati ben 310 reperti di natura paleontologica di diversa forma e dimensione; trentotto monete in argento e bronzo; e 6 statuette in bronzo. Tra i beni sequestrati a Modena figurano un elmo ancora perfettamente intatto ed una preziosa statuetta proveniente dall’area votiva di Scrimbia, nel Vibonese. Capolavori che sarebbero stati commercializzati su internet.
Tre persone sono state denunciate a piede libero. I particolari dell’operazione sono stati resi noti, nel corso d’una conferenza stampa, a Palazzo Arnone.
Fonte: Gazzetta del Sud Cosenza, 22/12/2005
Autore: Gi.Pas.