Una squadra di archeologi francesi ha portato alla luce un mitreo, un santuario dedicato al dio Mitra, nel sito di Mariana (oggi nel comune di Lucciana) in Corsica. Il mitraismo si diffuse nell’impero romano probabilmente grazie ai soldati e ai mercanti, all’incirca all’epoca del cristianesimo.
«È un ritrovamento raro ed emozionante», racconta l’archeologo Philippe Chapon, a capo della squadra. «È la prima volta che troviamo delle prove della pratica del mitraismo in Corsica».
Dentro sono stati scoperti frammenti di un altare di marmo di Mitra mentre sacrifica un toro, mentre un cane e un serpente ne bevono il sangue. Alcuni reperti furono danneggiati; è possibile che il santuario venne attaccato dai cristiani, che costruirono un complesso religioso intorno al 400 d.C.
Secondo Seneca e Plinio, Mariana fu una colonia di cittadini romani, fondata nel 93 a.C. da Gaio Mario – generale, console e grande riformatore dell’esercito romano – dopo la vittoria sui Cimbri e Teutoni. La sua fondazione si lega a una strategia militare per tutto il Mar Tirreno, e il suo porto partecipa attivamente agli scambi commerciali nel Mediterraneo. Lo scavo archeologico ha rivelato un quartiere periferico della Mariana antica.
Il mitreo di Lucciana
È la prima volta che si individua un mitreo in Corsica. Questo santuario si compone di molteplici spazi caratteristici dei mitrei, tra cui una sala per il culto e la sua anticamera. La sala per le assemblee, rettangolare (11 x 5 m), è costituita di un corridoio centrale con due lunghe banchine ai lati larghe 1,80 metri, limitate da un muretto accuratamente intonacato con la calce. C’erano anche due nicchie con volte in mattoni. Una di loro conteneva ancora tre lampade ad olio intatte.
Alla fine del corridoio doveva innalzarsi il bassorilievo in marmo raffigurante Mitra, con il suo tradizionale berretto frigio e mentre sacrificava un toro. Finora sono stati trovati tre frammenti di questo bassorilievo. Vi figurano un cane e un serpente che bevono il sangue dalla gola del toro ucciso, mentre uno scorpione gli colpisce i testicoli. Sulla destra, un personaggio tiene una torcia: il “dadoforo” che simboleggia il tramonto o la morte. Sono stati rinvenuti altri elementi di marmo, tra cui una testa di donna. Due campanelli di bronzo, numerose lampade rotte e dei vasi potrebbero far parte del corredo liturgico. Una targa in bronzo e un’altra in piombo recano delle iscrizioni ancora da decifrare.
Il mitraismo
Si sa poco di questo misterioso culto monoteista. In assenza di una documentazione scritta esplicita, la conoscenza si basa principalmente sullo studio dei suoi santuari, sui dipinti e sulle sculture. D’origine indo-iraniana, il mitraismo è stato probabilmente introdotto nell’impero dai soldati romani e dai mercanti orientali. Si diffonde alla fine del primo secolo. Questo culto iniziatico, riservato agli uomini, attirò per prime le élite, fino a toccare successivamente tutti i livelli della società.
In tutto l’impero romano si conoscono un centinaio di mitrei, tra cui a Roma e Ostia. In Francia ce ne sono a Bordeaux, Strasburgo, Biesheim e Septeuil. Nel 2010, l’Inrap ne aveva portato alla luce uno a Angers; qui vi era un bassorilievo, delle dediche al dio Mitra e un arredamento importante. Concorrente del cristianesimo, il mitraismo venne fortemente contrastato e poi bandito dall’imperatore Teodosio nel 392.
Il santuario di Mariana porta delle tracce di distruzione fin dall’antichità: l’altare dedicato al dio è rotto, l’edifico distrutto e pieno di macerie. Le cause esatte di questa distruzione sono sconosciute, ma va notato che un grande complesso paleocristiano – completo di basilica e battistero – venne costruito a Mariana intorno al 400; costituiscono le prime tracce del Cristianesimo in Corsica.
Oggi è in corso un vasto programma di valorizzazione della città romana di Mariana. Esso prevede la realizzazione di un museo e l’organizzazione di un parco archeologico di diversi ettari.
Fonte: ilfattostorico.com, 28 feb 2017