Uno studio recente intitolato La città romana di Ategua scritto dall’archeologa María del Camino Fuertes e dall’ingegnere tedesco Cornelius Meyer presenta gli ultimi risultati ottenuti dalle indagini geofisiche compiute all’interno di un’area archeologica a circa trenta chilometri da Córdoba, più precisamente su una collina nella frazione di Santa Cruz. Qui una città murata divenne in epoca romana la città di Ategua, luogo in cui nell’anno 45 a.C. si scontrarono gli eserciti di Giulio Cesare e dei figli di Pompeo, Cneo e Sesto, combattendo per il controllo di Roma. I recenti scavi hanno confermato la presenza di un teatro romano in questo sito, ora gestito dalla Junta de Andalucía.
L’archeologa ha spiegato che sono stati qui rinvenuti una panetteria, un tratto di cardo massimo, un tratto di decumano massimo e le fondamenta delle gradinate di un edificio adibito agli spettacoli, caratteristiche dei teatri, degli anfiteatri e dei circhi.
I primi studi sull’area sono iniziati nel 2018, con il rilevamento di “edifici, strade e strutture completamente invisibili in superficie e nella maggior parte dei casi neanche intuibili”.
Sono stati scoperti nello specifico 76 strade, 59 isolati e almeno nove edifici probabilmente romani; la cinta muraria che circondava la città era probabilmente lunga 1,7 chilometri, in grado di difendere 13,44 ettari di tessuto urbano, e il cardo massimo, che collegava due porte della città e che passava dalle terme, era largo cinque metri.
Lo scavo ha poi evidenziato “la presenza di una grande struttura semicircolare, di 26,66 metri di diametro, aperta a nord su uno spazio di forma triangolare”. Gli archeologi stimano che misuri circa 2.000 metri quadrati. L’edificio comprendeva un muro di esedro che “avrebbe potuto essere una piazza aperta o qualche altro tipo di edificio pubblico, forse di natura termale, forse di natura commerciale, forse di svago”.
L’ipotesi più probabile è che si tratti di un teatro, con uno spazio centrale, le gradinate e uno spazio rettangolare con funzione di palcoscenico principale. “È un luogo unico, un vero gioiello che resta da scoprire sotto la superficie del terreno” ha commentato Fuertes.
Fonte: www.finestresullarte.info, 2 sett 2021