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CODROIPO (Ud). Erano dediti all’allevamento di capre e pecore. I reperti saranno catalogati e messi in mostra. Ricostruita la vita nel castelliere.

La campagna di scavo nel castelliere di Gradjsçe di Codroipo getta nuova luce sugli antichi abitatori di quello che oggi è il Medio Friuli.

Le indagini 2008, conclusesi solo da pochi giorni, hanno portato alla luce, infatti, una serie di preziosi manufatti del periodo dell’età dei metalli che consentono di ricostruire la vita nel castelliere.

Lo slargo circolare, indagato sotto la direzione sul posto di Piero Tasca, professionista della Società friulana di archeologia di Udine (in collaborazione con un gruppo di laureandi e laureati friulani, e non solo), fu abitato con ogni probabilità da un centinaio di persone che avevano eretto a loro riparo delle capanne con struttura portante in legno (di cui sono state trovate alcune fondazioni) e riempimenti-coperture di paglia e fango.

Durante lo scavo di quest’anno, concentrato nelle quattro settimane del mese di luglio, gli archeologi si sono concentrati nella parte est mettendo in evidenza una vasta porzione di superficie.

Sono stati scoperti materiali di varia natura tra cui elementi utilizzati per il fuso, quindi per la tessitura. Si tratta delle fusaiole, cioè di sorte di piccoli pesi impiegati per la tendere la lana da lavorare.

«Questo dimostra come gli antichi abitatori di questa zona fossero dediti all’allevamento di capre e pecore che utilizzavano non solo per scopi alimentari, per latte e carne, ma anche per confezionare tessuti per vestiario o da usare nelle capanne – spiega la conservatrice del Museo archeologico di Codroipo, Costanza Brancolini -; dei popoli che vissero nel castelliere non si conosce la lingua. È difficile quindi capire chi fossero veramente. Possiamo tuttavia scoprire molto sul loro conto grazie ai rinvenimenti di strumenti di uso quotidiano».

Sono venuti alla luce pezzi di metallo da fondere o già fusi, parti di recipienti in terracotta, resti di pasto e numerosi altri reperti di grande importanza storico-archeologica.

Il bottino 2008 sarà catalogato, restaurato e messo in mostra per la porzione più significativa nell’allestimento comunale che resta visitabile tutto l’anno nelle vecchie carceri.

Lì sono già custoditi una punta di freccia e un grande vaso che conteneva derrate alimentari.

Il sito di Gradjsçe è stato indagato per la quinta volta.

Di proprietà privata, passerà presto nelle disponibilità del Municipio che intende entrare in possesso dell’area per valorizzarla e renderla didatticamente fruibile.

L’obiettivo è di realizzare un progetto turistico sostenibile assieme ad altri Comuni vicini.


Fonte: Il Gazzettino 31/07/2008
Autore: Paola Treppo
Cronologia: Protostoria

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