Dopo 75 anni, una straordinaria testimonianza della pittura etrusca torna visibile al pubblico. I Musei Vaticani presentano il restauro della copia al vero della Tomba Campanari di Vulci, realizzata da Carlo Ruspi, ora esposta in modo permanente nel Museo Gregoriano Etrusco inaugurato nel 1837 da Gregorio XVI.
La Tomba Campanari, scoperta nel 1833 da Secondiano Campanari, fu distrutta poco dopo a causa di un tentativo di distacco dei dipinti. Ne resta solo una copia pittorica al vero, limitata alla scena con Ade e Persefone, realizzata da Ruspi tra il 1835 e il 1837.
Il resto del ciclo pittorico è noto solo attraverso disegni.
La collezione vaticana conserva le riproduzioni di sei tombe tarquiniesi, della Tomba François di Vulci e della Tomba Campanari, ora nuovamente visibile.
Tra il 1825 e il 1845 Vincenzo Campanari ed i figli Carlo, Secondiano e Domenico fecero numerose campagne di scavo nell’Etruria meridionale riportando alla luce complessi di straordinaria importanza.
Il maggiore dei loro meriti, fu la grande opera di divulgazione della civiltà etrusca, portata per la prima volta all’attenzione del mondo culturale internazionale.
Immagine: dettaglio della Tomba Campanari secondo Carlo Ruspi | | Musei Vaticani
Fonte: quotidianoarte.com 11 apr 2025