Dopo 15 anni dall’inizio degli scavi, l’area archeologica “Tres Tabernae” di Cisterna, viene ridotta e resa accessibile al pubblico. Dai 46.544 metri quadrati proposti dalla Soprintendenza archeologica del Lazio e dal Comune al ministero per i Beni e le Attività Culturali si è passati ai 19.200, autorizzati con sentenza del Tar del Lazio, che quindi verranno espropriati e vincolati.
La sentenza del tribunale amministrativo regionale è stata emessa nel 1998 ma la comunicazione al Comune è arrivata solo ora, addirittura 10 anni dopo. L’istanza venne presentata dal proprietario del terreno a ridosso della via Appia, che riteneva eccessivi i 4 ettari di esproprio, vincendo il ricorso.
Perché tutto questo tempo? «Non ne sapevamo niente – spiega Quirino Mancini, nominato di recente consigliere delegato ai Beni Archeologici – è vero che sono state spostate le somme, rimandando gli interventi dell’area Tres Tabernae per completare altre opere, ma è anche vero che non appena abbiamo ricevuto questo annuncio della Soprintendenza ci siamo immediatamente mossi per dare al sito l’importanza che merita. Avevamo anche destinato qualche soldo in più, 312 mila euro, che invece non servirà perché l’area è stata dimezzata».
Sistemate le carte, il Comune ha proceduto al cambio di destinazione d’uso dell’area (da agricola a servizi) sulla quale verrà realizzata una struttura che consentirà l’accesso ai visitatori. La somma impegnata per il recupero e la valorizzazione del sito archeologico, ammonta a 206.000 euro. I lavori verranno distinti in due fasi. Nella prima è previsto l’esproprio dell’area, la sua recinzione perimetrale e la realizzazione di un parcheggio provvisorio.
Nella seconda fase, invece, verranno rimessi in luce, consolidati e restaurati i resti degli edifici già indagati e poi ricoperti, verranno perimetrati e protetti con idonee coperture, verranno realizzati un parcheggio per i veicoli ed un percorso di visita con sussidi didattici.
«L’intenzione è quella di rendere fruibile il sito come merita – conclude Mancini –sicuramente entro l’anno».
La discendenza di Cisterna dal fiorente abitato Tres Tabernae sorto intorno alla stazione di posta (tre tabernae, o botteghe) è quasi certa. Cicerone vi soggiornò spesso e la cita in tre lettere inviate ad Attico (II, 10,12, 13) scritte nel 61 e 59 a.C. Anche S. Paolo vi soggiornò (Atti degli Apostoli XXVI-II, 15).
La prosperità e fama di Tres Tabernae, tuttavia fu scossa dai barbari prima e dai saraceni poi che nell’868 la rasero al suolo. Di qui l’abbandono verso un luogo più sicuro dove sorgerà Cisterna. Tra i molti reperti tornati alla luce: un’epigrafe funeraria, coperture sepolcrali, un impianto termale, edifici con preziosi mosaici e vari monili.
Fonte: Il Messaggero 03/01/2008
Autore: Claudia Paoletti
Cronologia: Arch. Romana