Circa diecimila visitatori sono entrati al Museo Civico di Chiusi dall’inaugurazione, avvenuta a giugno 2004, fino allo scorso settembre. Gli ingressi più numerosi sono stati registrati nei mesi di marzo 2005 (647), maggio (706), luglio (914) e agosto (784).
A fare la parte del leone sono i turisti italiani, seguiti da tedeschi, statunitensi e inglesi. Appassionati di archeologia e dei reperti chiusini anche olandesi e francesi, mentre il registro delle presenze annota eccezionali visite di ospiti provenienti da molto lontano come l’Australia, il Giappone, la Nuova Zelanda.
Dati positivi, considerando che si tratta di un museo ancora “giovane”: basti pensare che la prima sezione, quella epigrafica, è stata aperta da poco più di un anno e le altre due sezioni, del Labirinto e delle Attività produttive, sono visitabili solo dallo scorso luglio. Un museo, inoltre, che necessita di forti strategie di promozione e di crescita. Proprio tenendo conto di queste esigenze, l’amministrazione comunale ha accolto l’iniziativa “I segni delle civiltà pre-romane nel territorio e nel paesaggio”, promossa dalla Provincia di Siena con lo scopo di valorizzare i siti archeologici presenti nel territorio locale, stimolando anche forme di fruizione innovative. Da qui, è nata l’idea di un computer palmare, realizzato in prototipo dall’Università di Siena, che consente di contestualizzare i reperti esposti in mostra nel museo visualizzando la loro disposizione reale nei luoghi di rinvenimento e il loro uso in epoca antica. Il prototipo del palmare, attualmente non in produzione né in vendita, è stato presentato sabato 22 ottobre al Museo Civico.
Grazie ad un palmare, un computer grande quanto il palmo di una mano, sarà possibile scendere nei cunicoli del Museo Civico di Chiusi e vedere le urne etrusche lì esposte come in realtà erano disposte nei siti archeologici dove sono state ritrovate. Oppure sarà possibile fare un sopralluogo al sito archeologico di Vigna Grande e vedere, non solo con la fantasia ma attraverso lo schermo del palmare, l’insediamento etrusco così come era in origine.
Sono solo due esempi che spiegano la finalità della “Guida In&Out”, progetto realizzato dall’Università di Siena, che permette di approfondire la conoscenza della vita, dei riti, e dei luoghi abitati dal popolo di Porsenna.
Tra le finalità dell’iniziativa c’è quella di contribuire alla diffusione della conoscenza della cultura etrusca: capire ed interpretare le vestigia, i segni, le tracce che rivelano i caratteri di questa civiltà permettendo una lettura del primo, fondamentale assetto del territorio e del paesaggio che la ospitarono.
Altre iniziative di promozione stanno dando i primi frutti. Tra queste, apprezzato dai turisti si è rivelato il biglietto unico che, dallo scorso luglio, permette di visitare il Museo Civico, quello Archeologico Nazionale con le tombe etrusche (esclusa la tomba della Scimmia) e il Museo della Cattedrale con il Labirinto di Porsenna e le catacombe di Santa Mustiola e Santa Caterina.
Il costo è di 11 euro, ridotto a 9 per chi ha meno di 18 anni o più di 65 (è possibile scegliere un percorso più breve comprendente solo i tre musei e il Labirinto al costo di 8 euro). Ad esempio, nell’ultimo trimestre, ben 300 visitatori hanno optato per l’acquisto del biglietto unico. Su 4.300 ingressi al Museo della Cattedrale, 204 sono stati con biglietto unico. Qui, dall’inizio dell’anno al mese scorso, le presenze totali sono state di 8.218 visitatori. Numeri più consistenti e in crescita registrati anche al Museo Archeologico Nazionale dove la media di quest’anno supererà sicuramente quella tradizionale che si attesta sui 24 mila ospiti.
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Cronologia: Arch. Italica