Sotto le rovine del castello medievale di San Severino di Centola, in Cilento, c’ è un tesoro tutto da scoprire. L’antico maniero, costruito nell’XI secolo, su uno sperone di roccia che sovrasta la Valle del Mingardo, nasconde sotto le sue viscere culti misteriosi e reperti importanti.
Lo ha scoperto un gruppo di studiosi, che ha riportato alla luce, oltre alle mura del castello, anche sei tombe di bambini. Gli scavi sono stati commissionati dal Comune di Centola e finanziati dal Ministero dell’Interno.
“Si tratta di una scoperta straordinaria e senza precedenti per il nostro territorio – annuncia il vicesindaco di Centola Silverio D’Angelo – che valorizza il borgo medievale di San Severino e l’intero Cilento. Gli scavi hanno permesso di riportare alla luce ben sei sepolture, oltre ai resti del castello che da decenni erano sepolti da erbacce e terriccio. Un gioiello medievale che speriamo di poter presto rendere fruibile a tutti. I resti ritrovati sono stati portati via per essere meglio studiati ed analizzati. E nostro obiettivo continuare gli scavi ed allestire a San Severino un padiglione museale per l’esposizione di tutti i reperti”.
I lavori, ancora in corso, sono svolti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza “Archeologia, belle arti e paesaggio” delle province di Salerno e Avellino.
“Siamo ancora in una prima fase di scavo – spiega Maria Tommasa Granese, funzionaria-archeologa della Soprintendenza – ma, grazie a questi primi interventi, è già possibile osservare alcuni ambienti del castello: la cappella, la cisterna e altre aree ancora oggetto di studio. Gli archeologi – continua la Granese – stanno elaborando dati e relazioni per ricostruire con esattezza la storia del castello. Per quanto riguarda le sepolture ritrovate – aggiunge l’esperta – stiamo analizzando i reperti per risalire all’esatta datazione”.
Ciò che è certo è che il borgo antico di San Severino ha origini medievali. E il suo nome è legato ai Sanseverino, la storica famiglia del Principato di Salerno.
“Abbiamo sempre creduto nella valenza artistica e culturale del borgo e del castello di San Severino – spiega il sindaco Carmelo Stanziola – e fin dal primo giorno del nostro insediamento ci siamo attivati per reperire risorse per gli scavi e la messa in sicurezza dell’intera area. E oggi, finalmente, raccogliamo i primi risultati, le prime soddisfazioni. Faremo in modo che si continui a scavare e a studiare – continua il primo cittadino – ma soprattutto cercheremo di rendere fruibile ai turisti gli scavi e il borgo già per la prossima primavera”.
Autore: Vincenzo Rubano
Fonte: napoli.repubblica.it, 26 nov 2020