La villa romana di Lio Piccolo era un antico centro per la produzione e lo stoccaggio del sale dove si praticava anche l’itticoltura.
La funzione economica della dimora abitata fino all’epoca tardo romana emerge dalla prima indagine archeologica che si concluderà tra il 16 e il 20 ottobre con la chiusura dello scavo condotto in regime di concessione dal Ministero della Cultura, sotto la direzione dei professori Diego Calaon e Daniela Cottica dell’Università di Ca’ Foscari, con il co-finanziamento del comune di Cavallino-Treporti, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza.
«Abbiamo riportato alla luce per la prima volta, con uno scavo archeologico stratigrafico» spiega Cottica «nuovi reperti, ma anche strutture, che ci forniscono preziose informazioni sulla funzionalità dell’area».
«Abbiamo documentato la presenza» conferma Calaon «di una possibile villa marittima di età romana: una grande azienda di produzione, posta sulla costa dell’antica città di Altino».
Gli archeologi, che nelle prossime settimane si dedicheranno all’analisi dei reperti, durante lo scavo hanno individuato magazzini e strutture di stoccaggio attorno a uno spazio centrale, quest’ultimo sotto analisi negli ultimi giorni per capire se si tratta di una vasca o di un’area di raccolta, probabilmente legata al ciclo di lavorazione del sale.
«L’epoca a cui risalgono queste attività» aggiunge Calaon «la desumiamo dai tanti frammenti di anfore, di ceramiche da cucina, dalle monete che, nei prossimi mesi, saremo in grado di datare più precisamente con l’analisi al carbonio 14 e la dendrocronologia degli elementi lignei. Iniziamo anche a immaginare quali fossero le produzioni di questa villa probabilmente collegate sia all’estrazione del sale – ricordiamoci che siamo in località “Le Saline”– una produzione che quindi si potrebbe far risalire ad almeno 2000 anni fa, sia all’itticoltura».
Autore: Francesco Macaluso
Fonte: www.nuovavenezia.gelocal.it, 14 ott 2021