Un tratto delle mura messapiche e la porta ovest della città di Cavallino, datata alla metà del VI sec. a.C., sono state portate alla luce. I lavori di recupero sono condotti dagli archeologi e ricercatori della scuola di specializzazione in archeologia dell’Università di Lecce.
Gli interventi riguardano la pulitura del fossato e il recupero dei blocchi e la ricostruzione con gli stessi della parte esterna ed interna delle mura.
La città antica, che subì una violenta distruzione fra il VI ed il V sec. a.C., era circondata da una poderosa cinta muraria lunga 4 km circa, larga 4 m e alta 6 m, che racchiudeva 70 ettari di territorio.
Dalle indagini condotte risulta che il centro antico fu abbandonato in seguito di eventi traumatici: mura abbattute, case bruciate, cisterne colmate. Ciò avvenne, come narra Erodoto, probabilmente durante la “bàrbaros polemòs“, cioè nel corso della guerra contro i barbari (in questo caso contro i Messapi, barbari d’occidente) da parte dei Greci tarantini.
Sarà dunque recuperato il tracciato rimanente delle mura, la porta nord con gli stipiti in pietra, il fossato, la cerchia muraria interna. Con questo ampliamento, il parco archeologico di Cavallino (denominato “Museo Diffuso“) raggiunge i 20 ettari.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia 24/08/2006
Autore: Nicola De Paulis
Cronologia: Arch. Italica
Link: http://www.comune.cavallino.le.it/museo.asp