Oggetti databili all’VIII sec. a.C. che attestano, ed è la prima volta in regione, un rito di libagione o un banchetto di quell’epoca, nel contesto di un rituale di fondazione. E’ questa una delle più preziose testimonianze emerse dagli scavi, conclusi in questi giorni, organizzati dal dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali dell’Università di Udine nel castelliere di Castions di Strada.
L’abitato sorse nell’età del bronzo sulla frequentatissima via di traffico della linea delle risorgive, ebbe vivaci rapporti economici e culturali con l’Est e con l’Ovest, rimanendo prospero per secoli.
Gli archeologi dell’ateneo friulano hanno rintracciato, nell’area abitata difesa da un terrapieno di terra e ciottoli, vari livelli abitativi, databili alla prima età del ferro (900-800 a.C.) e a diverse fasi dell’età del bronzo dal 1500-1400 a.C. al 1100-1000 a.C. circa. I lavori della campagna 2007 si sono concentrati sugli strati dell’età del ferro, apparsi appena al di sotto di uno strato di terreno agrario di epoca romana. E’ emersa una cospicua serie di strutture, come buche di palo e fosse con varie funzioni, spesso usate una volta dimesse, come discariche per i rifiuti domestici.
Da una buca sono venuti alla luce vasi fini da mensa, coppe su alto piede, una scodella, una tazza, un contenitore di maggiori dimensioni.
“Con ogni probabilità – spiega il direttore dello scavo, Paola Cassola Guida – questi oggetti documentano un probabile rito mai attestato finora in regione. La deposizione dei recipienti, databile circa alla metà dell’VIII sec. a.C., potrebbe riferirsi a un rituale di fondazione, cerimonia ben nota nell’antichità”.
I vasi saranno al più presto ricomposti e restaurati. Di essi, e di alcuni oggetti ritrovati in passato, saranno eseguite delle riproduzioni da esporre nel Municipio di Castions di Strada.
Le ricerche rientrano nell’attività che da anni l’ateneo di Udine conduce in vari siti del Friuli grazie all’interesse manifestato dalla Regione e da un gruppo di Comuni costituiti in consorzio per dare impulso agli studi e tutelare tumuli e castellieri.
“Gli scavi di Castions – sottolinea Guida – sono stati finanziati dal Comune, dalla Regione e dalla Fondazione Crup, che da oltre un decennio sostiene i lavori di ricerca sulla protostoria friulana”.
Le indagini sul campo proseguiranno nei prossimi due anni grazie alla disponibilità, anche economica, dell’amministrazione comunale. Si sta concretando inoltre la possibilità di uno studio complessivo di tutti gli aspetti della protostoria di Castions, dalle attività insediative e produttive alle tombe e ai riti funerari.
Le ricerche sul terreno a Castions, sollecitate dall’attività edilizia messa in atto a seguito di una lottizzazione all’interno dell’area del villaggio antico, cominciarono negli anni Ottanta a opera della Soprintendenza. Furono organizzate e dirette da Serena Vitri, ispettrice competente per territorio. Era l’inizio delle indagini archeologiche nei villaggi protostorici friulani cinti da terrapieni di terra e ghiaia, noti da tempo, ma mai esplorati.
“A quei tempi – racconta Guida – fronteggiare i problemi posti dalla ricerca sul campo appariva come una vera e propria sfida. Si doveva, per esempio, cercare di percepire i passaggi da uno strato all’altro in un terreno argilloso che sfumava ogni differenza, distinguere complesse sequenze cronologiche, classificare tipi ceramici ancora poco noti”.
Oggi, in una situazione enormemente migliorata, lo scavo a Castions ha potuto finalmente essere ripreso, con obiettivi molto più ambiziosi.
“La ricerca, oggi – conclude Guida – poggia finalmente su una solida base di conoscenze accumulate nei tanti anni trascorsi, grazie alle numerose imprese di scavo condotte in vari castellieri sia dalla Soprintendenza e dall’Università”.
Fonte: Messaggero Veneto 18/10/2007
Cronologia: Protostoria