Per la prima volta in Friuli Venezia Giulia vengono alla luce tracce di una casa ovale risalente all’età del bronzo. È la novità più importante che contraddistingue la campagna di scavi archeologici nel castelliere di Castions.
I lavori, finanziati dal Comune, sono stati affidati al gruppo di ricerca per la protostoria dell’ateneo udinese (dipartimento Storia e tutela beni culturali).
L’indagine, su un terreno di difficilissima lettura, con una complessa stratificazione che documenta una frequentazione di secoli, protrattasi fino all’età romana, è stata condotta da un gruppo coordinato dalla dottoressa Susi Corazza, formato da operatori della cooperativa archeologica Petra, da Tullia Spanghero, collaboratrice fissa degli scavi protostorici in regione, e da due laureati, Massimo Calosi e Daniele Girelli.
L’indagine nell’insediamento, originariamente difeso da un terrapieno di terra e ciottoli, ha consentito di portare alla luce le fondazioni di un’importante struttura abitativa, una casa ovale di metri 5 per 6.
La costruzione aveva pareti e tetto a doppio spiovente, fatti con pali, ramaglie e canne, impermeabilizzati con argilla.
La pianta ellittica, già conosciuta in altre regioni italiane, è del tutto inedita per il Fvg e ha costituito una piacevole sorpresa per gli archeologi.
Un altro tassello importante, quindi, si aggiunge alla conoscenza della protostoria regionale e in particolare dell’attività di questo insediamento, da tempo noto agli studiosi per la ricchezza dei suoi oggetti metallici e per l’abbondanza della ceramica raccolta in diverse campagne di scavi condotte dalla Soprintendenza nei primi anni ’80. Castions è l’unica località in cui è stato trovato un nucleo di tombe a incinerazione dell’età del bronzo finale (XII-XI secolo avanti Cristo) attestanti rapporti di scambio con fiorenti centri situati nell’area del delta del Po e, tramite questi, con il Mediterraneo orientale.
I lavori proseguiranno sia sul terreno sia in laboratorio, grazie anche all’opportunità offerta dal Comune di cofinanziare un assegno di studio a una giovane laureata (Federica Zendron) che sta riordinando, catalogando e studiando l’ingente massa di frammenti ceramici.
Restauro, riproduzione grafica, analisi tipologica dei vasi e studio dei manufatti di bronzo, già noti e inquadrati cronologicamente da tempo ma mai descritti e analizzati capillarmente, sono solo alcune delle molteplici attività, che avranno anche carattere didattico e di divulgazione ad alto livello, programmate in collaborazione fra università e Comune.
Alla presentazione dei risultati degli scavi, avvenuta “sul campo”, sono intervenuti il sindaco Nardini con l’assessore D’Ambrosio, la sovrintendente Vitri, le professoresse D’Aronco (protettore dell’ateneo udinese) e Cassola.
Fonte: Messaggero Veneto 29/10/2008
Autore: Cristiano Tomasin
Cronologia: Protostoria