Sono stati presentati, dai professori e dagli studenti dell’Università di Bologna, i risultati della campagna di scavo avviata il 1 luglio scorso nell’area Archeologica della Città Romana di Suasa (risalente al III secolo avanti Cristo). Lo rende noto il Consorzio che gestisce l’antico sito urbano.
Gli scavi si sono concentrati nell’area prospicente l’edificio del “Tappatino”, casolare risalente al Cinquecento, fatto erigere da Ottaviano Volpelli, emissario dei Principi Ruspoli, proprietari dei terreni della zona.
“L’idea che il casolare fosse stato fatto costruire sui resti del foro della città – si legge in una nota – ha trovato conferma durante le indagini, che hanno portato in luce una struttura su alto podio, realizzato in conglomerato con paramento in laterizi e conci di calcare, che si raccordava con l’antico piano di campagna per mezzo di una gradinata, ancora conservata. L’edificio, presumibilmente un tempio rivestito in marmo, potrebbe risalire alla prima epoca imperiale (la medesima tecnica costruttiva è riscontrabile nel vicino anfiteatro) e, come prima ipotesi, potrebbe essere identificata come Tempio di Giove. Infatti, secondo Vincenzo Maria Cimarelli, storico e frate domenicano, alla sua epoca erano visibili vari resti della Città Romana di Suasa, fra cui il teatro e il tempio di Giove.”…
Autore: Marco Traini
Fonte: www.cronachemarche.it, 17 luglio 2019