Il Museo Civico di Castellana Sicula è situato nell’ambito dell’area archeologica di contrada Muratore, dove è stata rinvenuta una necropoli composta da tre ipogei interamente scavati nella roccia, uno dei quali il più grande è allocato all’interno del Museo.
Esso consta di due sezioni: etno antropologica ed archeologica.
La prima, costituita dalla collezione di Padre Abate, donata al Comune, comprende una piccola raccolta di reperti archeologici di provenienza varia, oggetti e strumenti di lavoro testimonianza della locale cultura contadina ed una singolare raccolta di animali impagliati ed in formalina.
La sezione archeologica espone reperti rinvenuti negli scavi condotti In contrada Muratore ed alcuni reperti provenienti da ricognizioni archeologiche di superficie effettuate su Cozzo del Morto, Cozzo Zara, Monte Rotola Vecchia e Cozzo Re, attestanti l’antichità dell’insediamento umano in questi luoghi, risalente alla Preistoria. Nel 2001 sono state avviate due campagne di scavi che hanno portato alla luce la zona dell’abitato e l’area pubblica di un probabile “pagus” d’età romana imperiale.
Per quanto riguarda l’abitato sono state individuate tre epoche principali, una più recente medievale, una più antica di età tardo imperiale ed una di età ellenistico-romana.
Sono stati rinvenuti un numero considerevole di reperti: anfore, brocche, lucerne paleocristiane, monete in bronzo e frammenti ceramici a vernice nera. E’ stato, inoltre, rinvenuto un impianto termale polilobato, con annessi una serie di vani afferenti che ruotano attorno ad una piccola corte interna, che presentano un piano lastricato di ottima fattura ed una sorta di ambulacro ben conservato.
La campagna di scavo del 2024 è stata conclusa presso l’insediamento di età tardo-romana grazie al contributo economico del comune di Castellana Sicula e della Fondazione Gerda Henkel, che ha finanziato gli scavi per il biennio 2023-24, e sono state seguite da Rosa Maria Cucco per conto della Soprintendenza, che ha assunto la direzione scientifica dello scavo, congiuntamente ad Angelo Castrorao Barba, ricercatore Eea-Csic, per la Fondazione Gerda Henkel e a Filippo Iannì della Società Cooperativa Arkeos, cui è stata affidata l’organizzazione e la gestione del cantiere.
Gli scavi hanno interessato due differenti aree. La prima sta mettendo in luce un’articolata sequenza stratigrafica riguardante l’occupazione altomedievale del sito tra il VII e gli inizi del IX secolo d. C. (periodo bizantino). Il secondo intervento di scavo si è focalizzato all’interno di un impianto termale romano, già parzialmente indagato all’inizio degli anni Duemila.
Lo scavo ha permesso di individuare ambienti relativi al calidarium, del quale si conserva il piano in cocciopesto con le impronte dei pilastrini che reggevano il pavimento. Il rinvenimento di tessere e lembi di mosaico offrono interessanti spunti sulla qualità architettonica del monumento.
Orario di visite al Museo:
Invernale (fino al 24 Marzo): Martedi | Giovedì | Sabato | Domenica| dalle 09:00 alle 12:00
Estivo: Martedi | Giovedì | Sabato | Domenica| dalle 16:00 alle 19:00
Telefono: 3345420412