Sbancavano terreni con la ruspa per tirare su una costruzione nel Casertano, tra i Comuni di Cellole e Sessa Aurunca. Senza volerlo, si sono imbattuti in un tesoro dell’antichità: un tracciato viario di epoca romana che correva lungo la statale Domiziana, finora sconosciuto agli enti di tutela. Dagli scavi è saltato fuori qualche pezzo interessante, vasi e frammenti di capitello, finito a casa del proprietario dei suoli come souvenir del cantiere. Nel frattempo i lavori sono andati avanti, con il risultato di distruggere gran parte della struttura stradale che emergeva dal passato.
Provvidenziale l’intervento dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, assistiti dai colleghi della compagnia di Sessa Aurunca, che hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere: sigilli a tre particelle di terreno interessate dagli scavi archeologici più o meno «casuali» ma certamente non autorizzati dalla Soprintendenza.
L’indagine, che ha determinato un ulteriore sequestro di reperti di verosimile interesse archeologico rinvenuti all’interno di un’abitazione privata, scaturisce dalla costante ed assidua attività di contrasto al fenomeno degli scavi clandestini che il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale svolge quotidianamente nell’ambito dei propri compiti istituzionali.
Il proprietario dei terreni sequestrati e il responsabile della società che ha effettuato gli scavi non autorizzati sono stati denunciati a piede libero per danneggiamento al patrimonio archeologico dello Stato, violazioni in materia di ricerche archeologiche, impossessamento illecito di beni archeologici e ricettazione.
«La tempestività del sequestro – spiega il maresciallo maggiore Teodoro Nuzzolo del Nucleo tutela Patrimonio Culturale – ha consentito di evitare ulteriori danni alla strada antica emersa durante i lavori di sbancamento. Ora, sotto il controllo della Soprintendenza, si potranno proseguire sondaggi e scavi per portare alla luce i percorsi ritrovati nel cantiere».
Fonte: www.ilmattino.it, 18 giu 2019