Secondo quanto scritto nei testi originali di Platone, la storia di Atlantide non è sua. Non è nemmeno di origine greca. Si tratterebbe di un antico racconto egiziano. Lo storico Plutarco affermò che furono due sacerdoti egizi, Psenofi di Eliopoli e Sonchis di Sais, ad aver raccontato al celebre statista Solone la storia di Atlantide. Secondo il dialogo “Crizia”, fu solo circa duecento anni dopo quelle conversazioni che Platone ebbe accesso a questa storia.
È possibile risalire agli scritti che i sacerdoti egizi mostrarono a Solone? Cosa gli raccontarono nel corso delle loro conversazioni?
Oppure questi scritti non esistono, queste conversazioni non ci sono mai state, e la storia di Atlantide è solo una grande allegoria del celebre filosofo ateniese? Questo libro intraprende una strada finora mai percorsa, cercando di capire se è davvero esistito un testo egiziano originale da cui sono state prese le informazioni su Atlantide, e cercando di scoprirne il contenuto. Atlantide non è più il “continente scomparso”, ma il “continente ritrovato”.
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