Il copricapo raffigura il volto di un giovane dagli occhi ieratici e risale a circa 2.000 anni fa. Secondo gli esperti era un oggetto cerimoniale, da indossare in parata come suggerisce Arriano di Nicomedia in un trattato militare dell’epoca dell’imperatore Adriano, non uno scudo protettivo per un soldato in combattimento. La scoperta è avvenuta nel presi del villaggio di Crosby Garrett in Cumbria.
Il giovane cacciatore di tesori, identificato solo come un uomo di circa vent’anni, aveva per anni inseguito oggetti preziosi passando al metal-detector le campagne nei pressi della sua fattoria nel Nord Est dell’Inghilterra. Finora però non aveva trovato altro che poche monete. Ci si può immaginare dunque la sua sorpresa quando in maggio, a faccia in giù nel fango, ha avvistato lo straordinario elmo di bronzo: inizialmente ha pensato che si trattasse di un ornamento di età vittoriana.
Se la scoperta fosse stata fatta in Italia l’elmo sarebbe quasi certamente finito in un museo. Non così in Gran Bretagna dove gli oggetti antichi di bronzo non sono coperti dal Treasure Act, una legge del 1996 secondo cui solo artefatti vecchi di oltre 300 anni e composti per almeno il 10 per cento in oro o argento devono essere sottoposti a un’inchiesta governativa che ne può condizionare la vendita.
Diverso è il caso di un oggetto di bronzo che può così finire sul libero mercato, un fatto che non ha mancato di suscitare polemiche: i proventi saranno divisi a metà tra scopritore e proprietario del campo.
E’ stato così che l’elmo è finito in mano a Christiés che gli ha dato una stima di 300 mila sterline: poco secondo esperti citati dal Guardian secondo cui il prezioso manufatto potrebbe arrivare a superare il mezzo milione.
Tullie House, un museo di Carlisle in Cumbria che ha una importante collezione di antichità romane, vorrebbe disperatamente comprare l’elmo con la benedizione del British Museum.
Sarà inevitabile così una battaglia a colpi di puntate quando il 7 ottobre l’enigmatico volto di bronzo coi riccioli coperti da un cappello frigio rifinito alla punta da un grifone verrà venduto al migliore offerente. Originariamente la superficie era stata stagnata cosicché doveva brillare come argento mentre grifone sul cappello e capelli erano probabilmente dorati: “E’ uno straordinario esempio di metallurgia romana al suo apice”, ha sostenuto Christie’s.
Finora sono state scoperte solo due elmi-maschera cerimoniali come questo: uno nel 1796 oggi al British Museum, l’altro nel 1905 e adesso al Museo di Antichità di Edimburgo.
Autore: Alessandra Baldini
Fonte: Ansa, 14/09/2010