«Il ritrovamento delle 18 tombe bizantine nell’area di Marinelle Vecchie riempie d’orgoglio il mondo dell’archeologia regionale». L’Assessore regionale ai Beni Culturali, Sandro Arco, non nasconde la soddisfazione per i risultati della campagna di scavi finanziata dalla Regione Molise, che ha portato alla luce parte di una necropoli bizantina e che potrebbe determinare una nuova «lettura» della storia del Molise.
Il ritrovamento è infatti il primo nella nostra regione a dare testimonianza dell’influenza bizantina nell’area e ad avallare l’immagine dei nostri antenati come popolazioni aperte ai traffici via mare con l’Oriente mediterraneo.
«Questa scoperta si attesta tra le più importanti avvenute negli ultimi anni nella nostra Regione», tiene infatti a sottolineare l’assessore, rimarcando un altro dato significativo. «È fondamentale sottolineare che quanto scoperto potrebbe essere soltanto una piccola parte di un ampio insediamento».
I dati raccolti dagli archeologi andrebbero infatti a dimostrare rapporti che fino ad oggi erano ipotizzati, ma non confermati.
Tra gli oggetti ritrovati, oltre anfore e marmi che testimoniano legami con Palestina, Tunisia, Egitto e con la sponda slava, ce n’è uno davvero interessante. Un’iscrizione cristiana, databile al VI secolo dopo Cristo.
«È la terza iscrizione di questo tipo rinvenuta in Molise (le altre sono però del IV-V secolo d.C.), ma rappresenta una rarità in Italia: la maggior parte di esse sono infatti presenti a Roma e non ve ne sono molte altrove», ha spiegato l’archeologo De Benedittis.
Fonte: Il Tempo 06/11/2008
Cronologia: Arch. Medievale