I questi mesi, l’incrocio Via Sardegna/Via Napoli è il cuore della città. Ogni giorno, centinaia di cagliaritani e turisti seguono da vicino gli scavi della chiesa di Santa Lucia nella parte più antica del rione Marina. Allo stato attuale degli studi, la prima notizia riguardante la chiesa di Santa Lucia risale al 1 aprile 1119.
Il cantiere di scavo e di studio del sito di Santa Lucia è il luogo di incontro tra archeologia, architettura e studi sui documenti storici. Gli aspetti sperimentali del cantiere, e in particolare l’attenzione scientifica coordinata e aperta verso differenti linee di conoscenza, configurano un nuovo modello di studio e di indagine, i cui effetti moltiplicano il significato e la partecipazione culturale. Su questa tradizione di studi opera da decenni l’Associazione Storia della Città.
La trasmissione delle informazioni e la rielaborazione delle più complesse questioni disciplinari avviene anche con l’aiuto degli strumenti informatici. Cittadini, studenti, studiosi possono seguire le operazioni in atto.
Il cantiere è aperto, all’insegna della completa trasparenza: nessuna rete verde e nessuna staccionata di separazione. Il pubblico può seguire, studiare e fotografare gli scavi a 80 centimetri di distanza, in massima sicurezza. Tanti cartelli esplicativi e la disponibilità dello staff a raccontare le fasi di lavoro in corso rendono più entusiasmante il cantiere e ottimizzazno la fortuna di potere operare nel cuore del quartiere più antico della città pisana.
Il cantiere di recupero del monumento e della sua area archeologica è cofinanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna.
Il cantiere di scavo e di studio del sito di Santa Lucia è il luogo di incontro tra archeologia, architettura e studi sui documenti storici. Gli aspetti sperimentali del cantiere, e in particolare l’attenzione scientifica coordinata e aperta verso differenti linee di conoscenza, configurano un nuovo modello di studio e di indagine, i cui effetti moltiplicano il significato e la partecipazione culturale. Su questa tradizione di studi opera da decenni l’Associazione Storia della Città.
La trasmissione delle informazioni e la rielaborazione delle più complesse questioni disciplinari avviene anche con l’aiuto degli strumenti informatici. Cittadini, studenti, studiosi possono seguire le operazioni in atto.
Il cantiere è aperto, all’insegna della completa trasparenza: nessuna rete verde e nessuna staccionata di separazione. Il pubblico può seguire, studiare e fotografare gli scavi a 80 centimetri di distanza, in massima sicurezza. Tanti cartelli esplicativi e la disponibilità dello staff a raccontare le fasi di lavoro in corso rendono più entusiasmante il cantiere e ottimizzazno la fortuna di potere operare nel cuore del quartiere più antico della città pisana.
Il cantiere di recupero del monumento e della sua area archeologica è cofinanziato dalla Fondazione Banco di Sardegna.