Nota fin dal 1500 per essere sempre rimasta a vista, la Grotta della Vipera è uno dei monumentali sepolcri della necropoli di età romana che si estende alle pendici del colle di Tuvixeddu.
La facciata riproduce le fattezze di un tempio; sul frontone sono scolpiti i due serpenti da cui la tomba deriva il nome e la dedica di Lucio Cassio Filippo alla moglie Atilia Pomptilla, prematuramente scomparsa.
Accanto è il sepolcro di Tito Vinio Berillio e della sua famiglia, nelle forme monumentali di un tempio alla Securitas, divinità che presiede alla quiete del sepolcro, alla tranquillità ed alla sicurezza delle spoglie dei defunti.
Isolati dal loro contesto originario per effetto della progressiva urbanizzazione e danneggiati dall’attività di cava e dai lavori per la costruzione della Strada Reale nell’Ottocento, i sepolcri, scavati nella roccia e che nelle intenzioni dei loro artefici, dovevano avere un aspetto monumentale e di grande effetto scenografico, hanno una fruizione limitata ad uno sguardo dal basso verso l’alto a ciò che resta del prospetto architettonico originario, e cioè l’architrave con la dedica funeraria e il frontone con i serpenti, per il sepolcro di Atilia Pomptilla, alla parete di fondo della camera e ad alcune nicchie per le urne funerarie per quello di Vinio Berillio.
Il monumento è stato recentemente oggetto di un importante e urgente intervento di restauro, nell’ambito del programma di riqualificazione e valorizzazione della necropoli punica e romana di Tuvixeddu in atto da diversi anni.
Le tombe si presentavano in condizioni di grave degrado a causa della natura tenera della roccia combinata all’azione degli agenti atmosferici, aggravati dagli inquinanti urbani e dalle deiezioni di volatili.
L’intervento è stato mirato alla messa in sicurezza e al consolidamento del monumento, scavato nella roccia, mediante la stuccatura delle numerose fessure e microfratture nella roccia e il fissaggio dei blocchi a rischio di caduta, e alla rimozione dei depositi e delle concrezioni presenti sulle superfici, mediante pulitura meccanica, impacchi con sali inorganici.
Sulle superfici iscritte e decorate è stata utilizzata la strumentazione laser, un sistema di pulitura più incisivo e insieme molto più delicato e in grado di rispettare le superfici sottostanti. Il monumento è stato, infine, liberato dalla presenza di una ingombrate pianta infestante.
Impaziente di raccontare la propria storia, sconosciuta ai più o, forse, solo dispersa, la Grotta della Vipera è stata riaperta ai viandanti per restituire il ricordo di un amore lungo e felice, che la morte, nell’illusione di spezzarlo, non fece che sublimare.
Fonte: www.facebook.com, 22 ott 2019