E’ notizia recente che un gruppo di archeologi al lavoro in un sito nel centro di Sofia, capitale della Bulgaria, potrebbero avere scoperto la zecca romana attiva nel III-IV secolo nell’antica città di Serdica. Le ultime scoperte, che stanno rivelando nuove informazioni cruciali sulla fase preistorica e antica della capitale della Bulgaria, si basano su scavi effettuati negli ultimi tre anni di fronte al Sofia Hotel Balkan e alla storica cattedrale di St. Nedelya.
Gli scavi erano originariamente orientati alla ricerca del Foro Romano dell’antica Serdica, ma hanno presto sorpreso gli archeologi svelando le rovine di un enorme edificio situato proprio dove si pensava si trovasse il Foro. Oltre all’edificio, nel 2015 gli archeologi hanno scoperto un tesoro di monete romane in argento del II-III. Il ripostiglio monetale, trovato in un vaso di ceramica, consisteva in un totale di 2994 esemplari d’argento e 5 monete di bronzo.
Sulla base dei risultati della campagna di scavi 2017, gli studiosi hanno potuto ipotizzare che nel periodo tardo romano l’edificio venne utilizzato come zecca della città di Serdica. Un edificio longevo, edificato nella seconda metà del II secolo e sopravvissuto fino alla fine del VI secolo e nella cui stratificazione relativa al III-IV secolo sono state rivelate tracce tangibili di un impianto metallurgico.
“Un fatto sorprendente – ha dichiarato uno degli archeologi – dato che la lavorazione dei metalli era proibita nel centro delle città dell’antichità perché comportava un alto rischio di incendi”.
“Siamo arrivati a uno strato con materiale dalla fine del III e dell’inizio del IV secolo in cui abbiamo scoperto scorie e crogioli per la fusione di metalli“, ha dichiarato Veselka Katsarova del Museo di Storia di Sofia alla televisione pubblica bulgara. La stessa Katsarova ha aggiungto che lo strato in questione conteneva monete del tempo degli imperatori romani Gallieno (253-268), Claudio II (268-270) e Aureliano (270-275) ed altre databili fino all’inizio del IV secolo.
Oltre a questi ultimi ritrovamenti, l’ipotesi degli archeologi che nell’epoca tardo romana l’edificio in questione e le strutture adiacenti vennero trasformate in una zecca è supportata anche da scoperte effettuate in scavi negli anni ‘70 e ‘80 dall’archaeologa Magdalina Stancheva e relativi ad un grande edificio pubblico romano sotto la cattedrale di St. Nedelya. In una delle stanze dell’edificio, la Stancheva scoprì infatti una grande quantità di scorie metalliche e frammenti di crogioli in argilla.
Dopo una riforma amministrativa a cavallo tra III e IV secolo, Serdica divenne una delle numerose zecche imperiali con diritto di coniare monete in bronzo, argento e oro. In una delle stanze dell’edificio, l’equipe di archeologi ha anche rinvenuto un piccolo lingotto di bronzo che potrebbe essere stato preparato per ottenerne lamine con cui coniare nuove monete.
Autore: Mathias Paoletti
Fonte: http://www.ilgiornaledellanumismatica.it, 15 nov 2017