Si è inaugurato a Buccino, il Museo Archeologo Nazionale di Volcei «Marcello Gigante».
Il museo, ospitato nei locali del medievale complesso degli Eremitani di S. Agostino, sorge al centro del paese e conserva ben ordinati e classificati oltre 5 mila reperti archeologi di sommo valore che vanno dal VII secolo al secondo secolo avanti Cristo.
Buccino rappresenta uno dei rari esempi nella realtà regionale dove i fondi dell’Unione Europea sono stati investiti con profitto fino a cambiare definitivamente il volto del piccolo paese degli Alburni, attraversato da un affluente del Tanagro.
All’indomani del terremoto del 1980 si scoprì che la piccola comunità sconvolta dal sisma era stata edificata sui resti di Volcei, un insediamento fondato da una popolazione italica di cui parla anche Tito Livio.
All’indomani del terremoto del 1980 si scoprì che la piccola comunità sconvolta dal sisma era stata edificata sui resti di Volcei, un insediamento fondato da una popolazione italica di cui parla anche Tito Livio.
Sotto i resti di ogni abitazione del piccolo centro furono ritrovati una necropoli e una maestosa cinta muraria che si estendeva fino alla periferia del paese. Da qui nacque l’ipotesi di preparare un programma di interventi finanziati dai fondi europei.
Buccino era uno dei pochi esempi di archeologia urbana: in altri termini il paese – dal centro alla periferia, dal castello alle piccole casupole contadine, dalle stradine ai pochi edifici borghesi – si era sviluppato fin dal VI secolo dell’era cristiana resti della preesistente Volcei.
Responsabile unico del progetto fu nominato Raffaele D’Andria. In cinque anni con un investimento complessivo di 11 milioni di euro è stata realizzata una trasformazione che ha cambiato il volto urbanistico e il destino economico di Buccino.
Responsabile unico del progetto fu nominato Raffaele D’Andria. In cinque anni con un investimento complessivo di 11 milioni di euro è stata realizzata una trasformazione che ha cambiato il volto urbanistico e il destino economico di Buccino.
Per capire bene osserviamo che in questo caso i fondi europei sono stati investiti nella maniera migliore: con una spesa di quattro milioni di euro destinati al restauro del convento degli Eremitani e alla sistemazione del Museo, e altri 7 investiti per la costruzione Parco Archeologico, Buccino è diventata un centro archeologico di rilevo nazionale.
Il primo riconoscimento fuori dai confini della Campania è venuto nel luglio scorso da Gillo Dorfles che, dopo una visita al Museo e al Parco Archeolgico di Buccino in compagnia di Raffaele D’Andria ha pubblicato un testo lusinghiero di apprezzamenti nelle pagine della cultura del Corriere della Sera.
Autore: Ugo Di Pace
Fonte: Corriere della Sera, 16 ottobre 2009